Sono andato dal barbiere, che strana normalità: far finta di essere sani

Sono andato dal barbiere, che strana normalità: far finta di essere sani

23 Maggio 2020 0 Di Lidano Grassucci
Le fabbriche gli ospedali 
le autostrade gli asili comunali
e vedo bambini cantare 
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere e batton le mani 
far finta di essere sani
far finta di essere sani
far finta di essere sani
Giorgio Gaber, far finta di essere sani

 

Ho preso appuntamento, lui mi risponde “sono pieno”. Poi controlla e mi da un orario preciso. Il mio barbiere è Elvio sta in via don Morosini, di equipe Sai che fa esotico. Mi presento, all’ingresso ci sono un paio di ragazzi in attesa, conversano tra le mascherine. Ivan, il privernese, prende fiato con una sigaretta, lui ci lavora qui. I sorriso sono gli stessi, ma l’aria, l’aria è diversa. Faccio le mie solite battute, come al solito c’è lo sfottò.

Ma è l’aria, l’aria è diversa. Tutto è monouso, anche questo viaggio dove le distanze hanno attutito i dialoghi. Dalle vetrate del negozio la gente passa in galleria rada, con i carrelli per portare la spesa. Il ragazzo che fa la barba ha una visiera, pare mio padre al corso di saldatori. Bisogna fare in fretta, fuori c’è l’appuntamento che segue e… Ivan mi chiede dei sette contagiati di ieri a Priverno, rispondo “un poco è preoccupante, attento che la fanno zona rossa”. La faccia cambia, “ma posso venire a lavorare”, sorrido “e no, se è zona rossa”. Interviene Elvio: “Ma lui sta a Fossanova”.

Rido: allora va bene, a Fossanova il virus non attacca.

Finito il mio turno, sono tornato civile nei capelli. Ma è tutto diverso, siamo tutti come sospesi. Luca Sofri ha ragione: “la fase 2 mi sembra la fase 1 organizzata meglio”

Vorrei tanto tornare a vivere, che è avere paura ma on il coraggio di non averne.

 

La foto che illustra l’articolo è ante covid