Oggi si poteva andare al mare, ma il mare ha organizzato il tempo brutto
29 Maggio 2020Oggi si poteva andare al mare, ma è brutto tempo.
Nuvole nere e l’aria è pungente. Non possiamo dare ordini al mondo alla natura, siamo nel disordine degli eventi. Fino a ieri il mare lo potevi toccare, ora è nero visto da chi vuol guardare.
Le parole spese su regole, paure e limiti sono solo bagnate e goccioloni fatto traccia sulla sabbia dove non ci son ombrelloni. Che voglio dire? Che serve il buon senso che chi vuole tutto inscatolare non ha mai il sapore di essere liberi. Vogliono chiudere le strade, vogliono contare chi va al mare: sant’Agostino si domandava di quanto fosse grande il Dio dell’universo e vagava lungo una spiaggia (con il permesso di Coletta e del Governo), era tempo brutto ma un bimbo faceva trasporto di acqua di mare ad una buca profonda sulla sabbia. Il santo si incuriosisce “ma che fai?”. Il bimbo serio “voglio mettere il mare qui dentro”. Il santo lo guarda come fanno i saggi all’ignorante “ma è impossibile… guarda come è grande il mare e piccola la tua buca”. E il bimbo risponde “e allora come puoi fare a mettere nella tua desta la grandezza di Dio”.
Usciamo da voler regolare il mondo, ma cerchiamo di avere l’umiltà nel mondo, le spiagge il cielo la vita non si governano per i piccoli angoli ma si vivono insieme. Nelle spiagge quando ci sarà gente ci sposteremo più in la dove c’è meno gente nella libertà che vogliamo vivere tutti non facendo male e non male facendo.
Così scriverei nell’ordinanza: il mare è di tutti, nessuno si faccia male, nessuno faccia del male. Basta una regola sola, il rispetto per noi che è rispetto per gli altri.