La-R-S, diario di un film / Scena 2. Riprese e montaggi all’epoca di Tele Etere

La-R-S, diario di un film / Scena 2. Riprese e montaggi all’epoca di Tele Etere

12 Giugno 2020 0 Di Maria Corsetti

Le puntate degli Amici della Musica si registravano in genere di sabato mattina. Antonio arrivava puntualissimo con l’ospite di turno. Io qualche minuto più tardi. Anche quando arrivavo puntuale, Antonio già stava lì che dava istruzioni per il montaggio al tecnico di turno. Credo che il montaggio di quella trasmissione sia stata la cosa più semplice da fare in tutta la storia di Tele Etere. Ma forse bisogna prima spiegare come funzionava, come a costo praticamente zero siano state prodotte 84 puntate. Una è la premessa ineludibile, quella che scardina ogni luogo comune. Gli artisti sono organizzati, genio e sregolatezza è solo un topos letterario, per nulla rispondente alla realtà. E tra tutti gli artisti i più organizzati sono i musicisti. Impossibile batterli. La loro vita è scandita da un metronomo interno, qualcosa che è diventata parte di loro stessi. Un musicista ha sicuramente una ricca raccolta di registrazioni video che può mettere a disposizione con tanto di liberatoria. Quindi Antonio, quando contattava il musicista da intervistare gli chiedeva anche qualche video. È così che la trasmissione ha preso forma: intervista e musica. Intervista tecnica da parte di Antonio, intervista da giornalista profana da parte mia. La durata delle interviste era dettata dalla lunghezza dei video. Neanche a dirlo Antonio arrivava in studio con il video già analizzato al secondo, tagliato e salvato in file che corrispondevano ai diversi momenti funzionali alla trasmissione. Quindi si registravano le interviste. Il tecnico del montaggio non doveva fare altro che cucire i pezzi, mettere la sigla e programmare la messa in onda.
A proposito di registrazione delle interviste, le opzioni erano tre. La più fortunata, o meglio insperata, prevedeva un cameraman in studio. Questo dava un po’ di movimento alla registrazione, che avveniva tramite due telecamere, una fissa, panoramica e una da primo piano sull’ospite. Se c’era il cameraman quest’ultima si muoveva un po’, la registrazione si faceva più briosa. La seconda opzione prevedeva due telecamere fisse, una panoramica e una primo piano sull’ospite. Il tecnico in regia stava un po’ dietro alla registrazione e, quando l’ospite parlava, scattava il primo piano. La terza opzione, forse è capitato solo una volta, ma è capitato, funzionava così: non c’era il cameraman e il tecnico di regia doveva sbrigare un altro lavoro urgentissimo. Tutta la registrazione a telecamera panoramica fissa.
È stato in quegli anni che io ho acquisito una serie di competenze di ripresa e di montaggio che poi ho trovato utilissime in questa mia attuale seconda vita nella scuola. Ho imparato a usare bene le telecamere digitali e i più semplici programmi di montaggio, come Movie Maker e IMovie. Oggi si fa tutto con gli smartphone, ma dieci anni fa era realmente un altro mondo.

Doverosa precisazione: il montaggio di La-R-S non è opera mia, ma dei due ottimi registi Fraioli & Lardieri, che, ad onor del vero, mi hanno anche invitato ad assistere alle fasi del montaggio. L’invito è arrivato qualche giorno prima del lockdown, quindi il leggero sospetto che non mi volessero tra i piedi mi ha sfiorato.

 

Nella foto: da sin. Maria Corsetti, Teresa Procaccini, Antonio Fraioli

La-R-S, diario di un film / Dal piccolo al grande schermo una storia di televisione e musica tutta pontina