Avanti La-R-S, breve storia a lieto fine di un film e di una colletta chiamata crowdfunding

Avanti La-R-S, breve storia a lieto fine di un film e di una colletta chiamata crowdfunding

23 Luglio 2020 0 Di Maria Corsetti

Facciamo una colletta, anzi no, un crowdfunding.

Che è un po’ come fare una campagna elettorale, la minima parte dei like di entusiasmo si tramuta in voto. Tu lo sai e ti candidi lo stesso. Qualcuno prova a farti ragionare, ma le tue orecchie sono in modalità stand-by mentre il cervello fa il conto degli amici e degli amici degli amici, dei parenti e dei parenti dei parenti. Praticamente da sconosciuto diventi sindaco. Per analogia, quindi, con un crowdfunding pensavi a un documentario, ti ritrovi a produrre un colossal.

Sempre per analogia, siccome non diventi sindaco, non trovi neanche i fondi per produrre un colossal. Ma per il documentario sì, un mese di fiato sospeso con tanto di conto alla rovescia finale, ma sì, abbiamo trovato esattamente i fondi che ci erano necessari, anzi di più. Forse non sempre da chi ci saremmo aspettati, ma questo è stato compensato anche da tante sorprese inaspettate.

Noi saremmo io, Antonio Fraioli e Luca Lardieri, i soldi – 5mila euro – ci servivano per la produzione e promozione di La-R-S, il docu-film di cui Antonio e Luca sono registi e che racconta la storia degli Amici della Musica, la trasmissione che ho condotto a Tele Etere dal 2005 al 2010. Praticamente il film parla anche di una parte della mia vita. Come dire, sono protagonista. E c’è stato anche chi ci ha messo i soldi per sostenere questa esaltazione del mio ego.

No, non è esattamente così. La-R-S nasce innanzitutto dalla passione di Antonio Fraioli per tutto quello che fa e tra le cose che ha fatto nella sua vita c’è, oltre alla musica, anche il cinema, seppur come fondale in un mondo dominato dalle sette note. Antonio ha chiesto collaborazione a chi di cinema ne mastica quotidianamente ed ecco apparire Luca Lardieri.

Salto direttamente alla realizzazione del docu-film: ci siamo e ci sono anche le spese, pur volendole ridurre al minimo ci sono i compensi da riconoscere ai tecnici, e poi il fim dovrà essere promosso e distribuito.

Antonio propone il crowdfunding e a me viene subito in mente la campagna elettorale. Antonio è convinto e io so che se Antonio è convinto, la cosa si fa.

Parte il crowdfunding. Vai a spiegare a che serve, in realtà c’è scritto sul sito della società che lo gestisce. Dobbiamo raggiungere i 5mila euro in un mese altrimenti le somme versate torneranno ai donatori (tornano indietro ai donatori poiché la logica è quella che se chiedi una somma per realizzare un progetto e non raggiungi quella somma, non potrai realizzare quel progetto e quindi rischi di tenerti i soldi che ti hanno dato per pagarti una vacanza).

I primi due giorni si procede a gonfie vele. Gli amici ansiosi versano immediatamente. Intanto i primi problemi. Poiché se non si raggiunge la somma i soldi verranno restituiti, la società di gestione del crowdfunding in realtà non preleva, ma blocca le somme con una di preautorizzazione. Non so bene perché, ma questo significa che chi ha la Poste pay non riesce a donare. E in tanti hanno la Poste pay, tanti amici generosi hanno la Poste pay.

Dopo una notte passata a sognare di presentarsi da Poste Italiane con il lanciafiamme, sono gli stessi amici che suggeriscono: ma se te li do a mano e poi li versi? Non mi sono mai sposata, ma credo che funzioni così: iniziano ad arrivare le “buste”.

Intanto c’è chi fa la campagna elettorale per noi, me ne accorgo dai nomi di chi versa. Qualcuno non l’ho contattato personalmente, ma indovino subito chi lo ha fatto e lo ha fatto versare. Sulla chat dei parenti mia cugina semina il terrore “non fate i pulciari”.

La cifra cresce, ma siamo sempre un po’ lontani dall’obiettivo. Negli ultimi tre giorni prendo la mia rubrica telefonica e invio il messaggio anche a persone che non vedo da qualche tempo, un minuto dopo vedo la loro donazione.

È il 17 luglio, la raccolta si chiuderà alle 23.59 del 18 luglio. Inutile dire che avrò clikkato un centinaio di volte sulla raccolta per vedere se cresceva. Siamo a 4.700, l’obiettivo è vicino, ma il conto alla rovescia è iniziato. All’alba del 18 luglio raggiungiamo l’obiettivo e durante la giornata assistiamo alla riscossa dei donatori last minute.

Chiudiamo a 5.710, appare la scritta “progetto finanziato”.

Per un mese non abbiamo pensato al film, ma a come finanziare il film.

Un grazie a chi ci ha sostenuto, in un momento peraltro molto difficile. E ora avanti La-R-S.