La letterina di Natale sotto il piatto dei cappelletti in brodo al tempo della peste di padre in figlio

La letterina di Natale sotto il piatto dei cappelletti in brodo al tempo della peste di padre in figlio

20 Dicembre 2020 0 Di Lidano Grassucci

Facce perse, perdute tracce di un percorso… un bambino guarda il volto dei grandi, loro hanno paura. Lui non capisce, ma percepisce che quando sarà grande non farà così. E scrive la sua lettera di suo pugno, quelle lettere che finivano sotto il piatto di papà e venivano lette prima di mettere il parmigiano ai cappelletti in brodo.

Caro papà, lo so che sei babbo Natale, ma io ti conosco tanto, sono parte di te, e so che ti scriverò per un poco, poi mi farò grande e tu no e non ti scriverò più. Ma ti dico ora che non avrò paura, si papà non avrò paura come oggi hai tu, perché prenderò il dono del tuo timore che mi insegnerà a non averne mai più. Sei grande ora papà, ma io lo sarò di più quando ti rifarai piccolo e allora sarai tu ad aspettarmi come ora ti aspetto io, come faceva nonno con te. Ora in questo mare di cose che non capisco, ti dirò che camminerò diritto e lo farò per te. Andrò un passo davanti al tuo perchè neanche il vento ti faccia male e i ricordi,  gli amici che vanno via e quella maledetta nostalgia.

Sarò l’uomo nuovo che sognavi quando facevi bei sogni, papà ora capisco la delusione che hai per questa realtà e le bandiere che innalzavi per isole che intorno non avevano il mare ma l’ipocrisia e tra poco anche io capirà quanta ce ne sia.

Caro papà, non farò così e non sarò rassegnato dall’inevitabile dolorare, perché io ti ho visto respirare, ansimare, e ti ho sentito mio padre anche quando sbagliavi ma volevi sono indovinare.

Ti saluto papà, ora mangia e fa finta che sia tutto nell’ordine che vuoi e prendi il vino giallo paglierino come se fosse giunto il tempo per far riposare il pensare per fargli amare Bacco e Venere e la bellezza di quelle chiese dove pregavi in latino.

Dio mio che confusione padre mio, ti ho parlato io come fossi un bimbo oggi e tu ancora a me vicino. Ma tu non ci sei ed io non sono un bambino.