Shoah: caro Coletta è storia della nostra carne non solo dei libri di altri

Shoah: caro Coletta è storia della nostra carne non solo dei libri di altri

28 Gennaio 2021 0 Di Lidano Grassucci

Nel giorno della Memoria il Comune di Latina ha organizzato un incontro con Walter Veltroni che presentava il suo nuovo libro “tana libera tutti”. Bene, bravo, bello, bis. Ma, oggettivamente, l’ha seguito poca gente, ma le cose non si contano per i consensi, ma valgono in se. Però io caro sindaco Coletta se fossi stato in lei invece di fare la replica della intervista di Fazio la domenica scorsa (le assicuro, non me ne dolga, che è più bravo) avrei fatto qualcosa di noi, contro quella ipocrisia italiana di rimandare tutto ai tedeschi e alla loto cattiveria, omettendo che noi…

Avrei organizzato un viaggio dei nostri ragazzi a Sermoneta, alla sinagoga, a Sezze al cimitero ebraico, a Fondi alla giudecca per raccontare che la storia dei figli di Israele è storia nostra, del nostro sangue, che l’offesa delle leggi razziali l’abbiamo fatta noi. Li avrei poi portati al ghetto di Roma dove i negozi hanno i cognomi dei proprietari che coincidono con quelli dei nostri posti e gli avrei raccontato quando gli rubammo i loro di cognomi.

Gli avrei detto il vero che è storia di famiglia e le leggi razziali non fanno il paio con la “malefica” (la bonifica di Latina), che quando esaltano i quadri e squadri di queste case sono complici o indifferenti ma egualmente colpevoli.

Avrei detto questo, perchè ci riguarda. Un giro breve sindaco di qualche chilometro per far capire che abbiamo ucciso noi stessi e ci siamo fatti disumani. Insomma avrei parlato di noi, perchè è di noi che dobbiamo tenere conto.

E Da Fazio queste storie non ci vanno perchè sono solo nostre e a noi spetta il dovere di custodirle, tramandarle.

Io avrei fatto così.

A Sezze ieri le campane dei cristiani hanno suonato insieme in ricordo degli ebrei della shoah, hanno suonato e le hanno sentite quegli ebrei del cimitero che sono setini per sempre… è una storia nostra, una storia in cui siamo carnefici.

Caro sindaco cambi libro, cambi verso per favore. Ieri Latina era più brutta del solito, brutta di coscienza ipocrita. Brutta che nessun muro costruiti o canale vale una goccia di sangue di un bambino.

Nella foto il cimitero ebraico di Sezze da nomieluoghidellashoah