Cisterna: finisce l’era di Maurotto e l’orso di Teddy Roosevelt

Cisterna: finisce l’era di Maurotto e l’orso di Teddy Roosevelt

30 Gennaio 2021 0 Di Lidano Grassucci

Gli avevano legato un orso su un albero e, pensando di gratificare il presidente, lo invitarono a sparare per prendersi il trofeo di quel bellissimo animale. Lui rispose:

“Se uccido quest’orso non potrò mai più guardare in faccia i miei figli” e liberò l’orso.

Teddy Roosevelt, presidente degli Stati Uniti

 

Quando l’orso è ferito, anche le gazzelle si fanno ardite. Oggi hanno sfiduciato Mauro Carturan, un sindaco a forma di sindaco. Certo tre anni fa lo sconsigliai da amico di ripresentarsi, ma l’orso è tale se è caparbio anche davanti alla evidenza. Avevo ragione io, da amico, ma le ragioni col senno del dopo non servono. In consiglio comunale hanno sfiduciato il sindaco Mauro Carturan, che resta al netto di questa esperienza ultima un sindaco che ha immaginato una Cisterna diversa, anzi forse l’ha pensata per la prima volta non come un “mostro” economico, ma come una città in cui era possibile, oltre che lavorare, vivere. Gli va dato merito di questo: si è “ripreso” Ninfa; ha aperto le grotte dei Caetani, ha inserito Cisterna nel polo universitario, l’ha pensata interlocutrice di Latina e della piana e non una Velletri minore. Di questo gli ho dato merito e ne ha merito, ma in questi tre anni è stato un giro a vuoto, è stata una scelta non generosa quella di tornare e il tutto si è tradotto in guerriglie che, al confronto, quelle di Matteo Renzi sono da oratorio.

Mauro, meglio Maurotto, va via in un tripudio di neo ardimentosi, ma la verità la sappiamo tutti lui si è ferito nell’unico modo che si poteva… da solo, per umore, per carattere, per tempo passato, per tante cose anche sue. Io non condivido Maurotto, ma resto amico di Maurotto e gli rendo l’onore delle armi perchè l’orso resta orso, con tutto il suo orgoglio.