Quando arriva il virus e la vita che muta come la volpe che non torna

Quando arriva il virus e la vita che muta come la volpe che non torna

27 Febbraio 2021 0 Di Lidano Grassucci

Che sarà quell’ombra sulla strada
Che sarà quell’ombra sulla strada
Sarà la volpe quando viene l’inverno sarà
Sarà la volpe quando viene l’inverno sarà
Sarà la volpe quando viene, ma la volpe non è
Sarà la volpe quando viene, ma la volpe non è

Ivano Fossati, La volpe

 

Guido distratto, le strade qui da me sono diritte come fatte tirando un filo da monte a mare, poi tra loro per non perdersi come non ci si può perdere in una scacchiera.

Guido distratto, qui da me tutto si bagna nel silenzio un silenzio sempre bagnato.

L’auto davanti a me devia dalla “retta via secca”, evita il corpo di una volpe molta. Pelliccia grigia, orecchie ancora diritte. Evito anche io manovrando con il volante e la guardo era uscita lei pellegrina che era ancora buio per tornare all’aurora e dare forza a cuccioli ancora nel sonno, ora non la rivedranno mai e anche loro hanno sulla pelliccia scritto il corso delle cose e non sono belle.

Ma è capitato a tutti di salutare con un arrivederci quello che era un addio.

E la strada oggi ha la consistenza di niente di un virus, che quando si affaccia nella tua stanza piena di ricordi e prepotenze del tuo potere, capisci che tutto è niente nella vita vera. Vedi come in una lente che fa gigante la polvere che sei nella vita vera e se cadi di fai male, se inciampi il tuo equilibrio si fa rovina e mangi polvere. Potresti non avere il biglietto di ritorno.

Così le cose cambiano: i numeri dei bollettini sono facce della gente intorno, il pianto è lacrima che scivola sulla tua mano e ti bagni.

Quante volte la volpe mi ha aspettato appostata nel ciglio della strada di campagna che passato quel fanale avrebbe rubato la gallina, preso quel fagiano mezzo addormentato che si era lasciato andare. Ora così la guardo dal finestrino, è lì immobile su un asfalto rugato da acqua, ghiaccio e migliaia di ruote.

Guido distratto, la storia sta tutta qui nella pietà di chi si è salvato, nella fine di chi è arrivato a fine corsa e il suo finire è scandire di altro dolore che non vedi ma non è meno gelido.

Sarà primavera anche in questa guerra, guido piano tanto dove mai dovrò andare e sul tornare non è il caso di scommetterci neanche un quattrino.

Ma… ma se quelle piccole volpi restare in vana attesa arrivano a vedere fiorire i fiori di pesco che qui intorno a me sono tanti. Ma se quelle piccole volpi restate in vana attesa corrono tra i filari della vigna a danno del topo, a fermare la lepre. Allora sì che è miracolo di fiori e ci saranno ancora la volpi assassine.

Nota per il lettore: la speranza si alimenta sempre dell’angoscia e nasce dal seme del timore ed ha il volto di un predatore che è preda sulla nostra strada.