Quando “spiegai” Sezze al commissario prefettizio in treno

Quando “spiegai” Sezze al commissario prefettizio in treno

27 Marzo 2021 0 Di Rita Berardi

Sezze è collegata da rotaie a Roma fin dagli inizi del 900 con il famoso treno a vapore “Tuppitto”. Da quel primo treno a vapore ad oggi la gran parte dei setini lavora e studia a Roma, tanto che spesso ci si lamenta di essere un paese di pendolari e dormitorio, ma come sempre questa è un altra storia.

Sul quel treno da Roma a Sezze e viceversa, ci si incontra tra noi e noi tutti con parte del mondo che da Roma va al sud e dal sud va al nord. Tanti ragazzi setini da sempre quel treno lo prende o lo ha preso per andare via dal proprio paese, tanto che a memoria lo presi una volta per andare, da sposata, a Firenze in cerca di lavoro, ma ancor prima da appena diciannovenne per andare in Germania.

Se a Firenze avevo trovato da fare la commessa in una galleria d’arte nel 2000, nel 1989 a Dussendorf a fare i gelati. In tutti i due casi non abbiamo nemmeno iniziato perché sulla bocca del mio compagno ci stava sempre:” ma lo sai che significa vivere lontano da Sezze? Non hai più i genitori vicini, gli amici, il mangiare bene e non hai casa tua” e così anche se sembro io quella che decide, fu lui a farmi riprendere quel treno e ritornare a Sezze, ma spesso nemmeno a prenderlo per andare a Torino al concorso delle poste, dove avevamo anche una buona raccomandazione, come nemmeno per andare all’ Ambasciata Australiana a Roma dove avevo un colloquio per definire il mio sponsor per entrare nel paese che, nel 2000, tutti sognavano raggiungere.

Un giorno invece, del 1995, tornando dall’università “La Sapienza” sul treno Roma- Napoli, pieno zeppo di gente, mi ritrovai seduta fuori dalla cabina con di fronte una bella signora molto loquace e data la mia predisposizione a fare subito amicizia iniziammo a parlare di Sezze e i setini e tra le tante risposte, alle strane curiose domande della signora ci fu il racconto da “finta emigrante” verso la Germania e l’attaccamento a Sezze di mio marito. Alla fine della breve

chiacchierata Roma – Sezze lei scese con me e, sorpresa le chiesi cosa venisse a fare su a Sezze, mi rispose :” sono la vice commissaria prefettizia di quel bel paese che lei mi ha descritto e per il quale non ha veramente provato ad andare via”