La Destra sceglie la nostalgia di Zaccheo contro la nostalgia, breve, di Coletta. Manca il domani e non è poco
6 Agosto 2021Nostalgia, nostalgia canaglia
Che ti prende proprio quando non vuoi
Ti ritrovi con un cuore di paglia
E un incendio che non spegni mai
Che ti prende proprio quando non vuoi
Ti ritrovi con un cuore di paglia
E un incendio che non spegni mai
Nostalgia, nostalgia canaglia
Di una strada, di un amico, di un bar
Di un paese che sogna e che sbaglia
Ma se chiedi, poi tutto ti dà…
Di una strada, di un amico, di un bar
Di un paese che sogna e che sbaglia
Ma se chiedi, poi tutto ti dà…
Al Bano e Romina Power, Nostalgia canaglia
Li ha stancati, uno ad uno. Poi ci ha messo lo zampino lui è il candidato sindaco del centrodestra di Latina, Vincenzo Zaccheo. Dopo 10 anni ritorna. E lo scontro sarà tra una nostalgia lunga, la sua, e una nostalgia breve quella di Damiano Coletta.
Due gruppi con due capi, non due proposte politiche con due leader. Questa sarò l’elezione alle comunali prossime venture. Zaccheo proporrà di continuare quello che si era interrotto 10 anni fa, Coletta di continuar quello che è iniziato 5 anni fa. Entrambi “continueranno” peccato che Latina ha bisogno di altro. Chiude la sua vocazione industrale, leggi Corden Pharma. Chiude la sua vocazione commerciale, leggi Panorama, Morbella e i tanti negozi chiusi in centro, ma di questo non si parlerà ma di onestà, ma di prima-prima e prima-più-vicino.
Si parlerà di due capi alla guida di sensazioni la prima di una nostalgia Littoria, la seconda di una Littoria che si nasconde in una ipocrisia di Latina. Entrambi, culturalmente, dentro la destra che vuole restaurare tutte cambellottiane, tutte pennacchiane, tutte di una città chiusa in se come “maso chiuso” e non come capitale. Sarà un derby di città d’entroterra chiusa al mare e non ci sarà mai l’idea di una Venezia aperta al mondo.
La scelta di Vincenzo Zaccheo dice ai Celentano, alla Miele, ai Calandrini, ai Calvi, ai Tiero, agli Adinolfi per voi non c’è passo: chi sceglie la strada nova sa quello che perde non sa quello che prova. Ma se non provi Marcell Jacobs, perché hai nostalgia di Mennea, avresti ricordato una vittoria ma non vinto.
Sarà una gara dove si diranno cose, comunque, già udite. Sarà una campagna di domande e non di risposte. Sarà una campagna machista, muscolare, verbale ma di “prima” e mai di “domani”.
Veramente il proverbio dice: “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che perde ma non quello che trova”.