Lieti calici di Cacchione per un settembre unico nella storia

Lieti calici di Cacchione per un settembre unico nella storia

8 Settembre 2021 0 Di Maria Corsetti

Ci risiamo, almeno per il momento. Si corre appresso alla vita che corre. Passi una domenica pomeriggio spensierata e ne vuoi scrivere, che è già mercoledì. Ma non posso dimenticare, non posso non scrivere del Wine Festival di Nettuno, un evento che ha restituito in pieno la bellezza di settembre. Che viverlo dopo due anni di “mo sì, mo no, domani si vedrà” è stata poesia.

 

È una domenica di settembre da manuale. Arrivo a Capoportiere verso le tre. Mi segue una nuvolona nera di quelle gonfie di lampi e tuoni. Al mare c’è il sole, ma il nuvolone avanza. Alle quattro e mezza piove, ma c’è anche il sole che arriva obliquo da ovest. Meglio muoversi verso Nettuno per il Wine festival. Varco comune e provincia e c’è un sole che spacca.

Nettuno è piena di vita, si festeggia il Cacchione. Che per me fino a domenica scorsa era un vino con un nome da fesso. Non amo particolarmente i bianchi, non mi ero mai presa l’incomodo di assaggiarlo. Ma domenica, in una Nettuno smagliante, con quel caldo giusto che lo vorresti per tutto l’anno, me ne sono perdutamente innamorata. Capisci che è il vino giusto per quell’ora e che gli faresti un torto a imbrigliarlo in una tavola chiusa al mondo. Va gustato così, all’aperto, in mezzo alla gente. Dicevano che saremmo diventati migliori, sicuramente siamo diventati più educati e abbiamo capito che l’educazione può essere allegra, che si può stare in fila senza protestare, con quella distanza giusta, in una attesa che semina il desiderio.

Tra gli stand di degustazione con il bicchiere a tracolla e gli assaggi di quanto c’è di più buono nella tradizione di queste parti, ci si avverte come arrivati direttamente dagli allegri anni dieci di questo secolo. Si sentivano nell’aria quindici anni di meno.

Settembre è magia e questa non è una novità, la novità è in questo settembre e in chi ha deciso di crederci. I ragazzi dietro gli stand sorridono, indossano le mascherine ma abbiamo imparato a sorridere anche con gli occhi e si vede che sono contenti.

Ci avevamo provato l’estate scorsa a stare lieti, ma come fai a stare lieto quando i contagi crescono e non si riesce a venirne a capo. Il cambiamento di questo settembre è che ci arriviamo tutti, quasi tutti, vaccinati. E se siamo vaccinati possiamo uscire. Ed è quasi come fare tutto per la prima volta, con la gioia anche un po’ sfrontata di chi si sente al sicuro. Se si diventa troppi, se qualcuno si avvicina oltre il consentito, c’è subito la mascherina, ne abbiamo le borse piene, a mettere le cose in chiaro.

Per gli addetti ai lavori si trasforma in una festa anche la conferenza stampa, con il Comune e la Proloco Forte Sangallo, con i sindaci di Nettuno Alessandro Coppola e Anzio, Candido De Angelis, e con le tre cantine coinvolte nell’evento: la Divina Provvidenza, la Bacco e i Vigneti Fontana.

Del Cacchione ho detto, quanto agli assaggi serviti, si farebbe torto a menzionarne solo alcuni e sarebbe troppo lungo elencarli tutti perché erano davvero tanti. Si può dire che i ristoratori coinvolti hanno dimostrato che si può fare street food d’eccellenza se anche per una vita si è servito rigorosamente ai tavoli, perché se uno ha mestiere, sa interpretare anche i tempi che vive. Eccellenze servite con gusto e in piatti e posate compostabili.

Una macchina organizzativa perfetta. Peccato che il Wine Festival di Nettuno vada in scena solo una domenica l’anno. Con questa energia che c’è verrebbero benissimo anche un paio di repliche.