Che sarà
11 Ottobre 2022Vento lieve di ottobre, non è niente il tempo se non la bizzarria della sua direzione. Caldo e freddo sono il verso del vezzo di chi soffia, spinge, l’aria che muove.
Lei seguiva questo fermo, in penombra, lei aveva tempo per sentire caldo e freddo mentre si mutavano, si fermavano per “prender fiato” poi di nuovo, nuovamente di corsa.
Si sentiva come quando da bimba era l’odore della fragola che si profumava e ogni cosa fragolava. Così, era uscita verso il mondo vestendosi per apparire nel mondo, come attrice d’opera, come cantante soprana. Ora era fuori da quel teatro dove gli spettatori avevano desiderato quella figura neanche, lontanamente, immaginando la sua statura.
Ora si guardava nel bisogno di amarsi, di possedere il possesso di se stessa. Si tolse la camicia, con le labbra serrate si percorse la spalla per come poteva, poi il braccio lungo la sua lunga corsa. Giunta alle mani le girò per carezzarsi.
Il vento lieve di ottobre faceva il suo mestiere. Le mani parevano piani lievemente inclinati di una portaerei americana dove velivoli di fantasia prendevano il volo, solo che la fantasia era la sua e suo il volo.
Si carezzava, si sentiva nella sua unica pelle e si piaceva infinitamente. Poi il collo e nel collo sentiva pulsare le strade del sangue dove veloce il sangue correva per alimentare fantasia, passione e mille nervature che rendevano il corpo come il terminale della tempesta provocata da una piuma.
La piuma sulla pelle, gocce di sudore ora perlavano ogni cosa, ma cosa sarà
Oh oh cosa sarà che ti svegli al mattino e sei serio
Che ti fa morire ridendo di notte, all’ombra di un desiderio
Oh oh cosa sarà che ti spinge ad amare una donna bassina perduta
La bottiglia che ti ubriaca anche se non l’hai bevuta
Lucio Dalla, Cosa sarà
Che sarà questa penombra unica tunica a questa bellezza, unico muro che resta di ogni pudore sparito dalla testa e ancora, ancora ancora sentire come fosse una cosa sola anima e vita, vita nell’anima e bisogno di una altro che di questo essere, semplicemente, come si è.
Il bimbo per strada aveva osato dire “bellissima signorina, anche il mio sogno sarà così”. Lo sguardo del malvagio aveva sporcato terra, lo sguardo del pudico aveva fatto il marciapiede rosso vivo, lo sguardo di ci aveva conosciuto la bellezza fu un inchino. Di tutti i casi il meno invadente, il più presente per quanto fosse assente.
Lei si guardò allo specchio vestita solo di ombra e si salutò, come se era la prima volta che incontrasse se stessa
Oh oh cosa sarà che ti svegli al mattino e sei serio
Che ti fa morire ridendo di notte, all’ombra di un desiderio
Oh oh cosa sarà che ti spinge ad amare una donna bassina perduta
La bottiglia che ti ubriaca anche se non l’hai bevuta
Chico Buarque, Ivano Fossati, Oh che sarà