Il volo di Nina, intorno a Fabrizio De Andrè per un poco

Il volo di Nina, intorno a Fabrizio De Andrè per un poco

15 Ottobre 2022 0 Di Lidano Grassucci

Mastica e sputa
prima che venga neve
luce luce lontana
più bassa delle stelle

Quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne
ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena

Così bella quella salita e poi discesa in controluce, e la treccia che andava ove voleva andare. Davanti al mare. Nina è un incontro che ciascun bimbo ha avuto quando si è svegliato e anche la voce era di un altri, di un altro uomo. Oggi di questo tempo lontano ormai si mise a correre e al traguardo nulla era come era partito. Lei lo guardava come prima non aveva mai pensato, lui la vedeva come mai aveva immaginato.

Ragazzo mio andato, uomo che si è presentato

Un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
e se lo sa mio padre
dovrò cambiar paese
se mio padre lo sa
mi imbarcherò sul mare

Un giorno mio padre mi guardò strano riconoscendo in me quel che era stato e io ero lui. Che strano quando piangendo mi mandò via, via, via lontano pregandomi di non  tornare indietro era Nina che dovevo guardare, desiderare, bramare.

Detto ora pare facile, ma mica era facile lei mi parlo di quello più alto, più bello, più nero, con la forza che ha Maciste al circo, io neanche potevo fare il pagliaccio con il naso rosso pomodoro e scarpe numero 63 quando io mi fermavo a 43.

Così vanno le cose quando vanno, solo che resto ad ascoltare. Ascoltava me, le dissi “ma si sbaglia signorina”. Lei no, no, ancora no mi aspettò, aspettò che prendessi fiato, che sentissi il suo respiro nel cuore.

Un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
luce luce lontana
che si accende e si spegne

Ma non la porterò via, ma così accanto che non mi dovrò legare, accanto che non vorrà allontanare. Così per camminare fino all’altalena, io spingo e lei ride. Lei va quasi in cielo, poi torna ed io spingo forte. Ehi vita ma che bello vedere Nina volare, che bello spingerla verso il cielo e poi vederla tornare. Il cielo così blu sul mare.

Mio padre da lontano “si vede”, mia madre da lontano “capisce”, il mondo arrossisce.

Fanno così i bachi e sono farfalle, fanno così i mici e sono leoni ma piccoli piccoli. Fanno così le cose della vita.

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera

Dimenticavo che dobbiamo fare in fretta, prima che venga neve. Prima che venga il freddo, prima che il sole vada via di fretta e il giorno si faccia più piccolo e bisogna essere uomini per affrontare la notte, la notte, lunga di dicembre.

 

PS: questo testo è arbitrariamente e indegnamente giunto sulle corde di “Ho visto Nina volare” di Fabrizio De Andrè, una delle canzoni più belle che ho ascoltato, una delle più vere, una di quello che “quale sarà la mano che illumina le stelle”