Le fate che bussano sul finestrino del treno, essere madri

Le fate che bussano sul finestrino del treno, essere madri

12 Gennaio 2023 0 Di Lidano Grassucci

Esistono cose belle? Vi racconto una cosa bella, non vi faccio i nomi, perchè è come una favola a cui devi credere anche se i nomi non ci sono, ma questa è una favola bella.

Esistono i tempi delle fate, tempi che non vi appare ma sono presenti a noi e i bambini li vivono vicini. Poi da grandi non le vediamo più le fate, gli gnomi, gli spiriti dei boschi.

Sono come le nuvole raccontate da Fabrizio De Andrè

Certe volte sono bianche 
e corrono 
e prendono la forma dell’airone 
o della pecora 
o di qualche altra bestia 
ma questo lo vedono meglio i bambini 
che giocano a corrergli dietro per tanti metri 

Dobbiamo non tornare bambini ma di loro avere gli occhi.

Prendo il treno lo prendo che è buio pesto, lo prendo che va lontano. Ma ecco l’incredibile, si viaggia sempre in gruppo con quelli che la vita li porta ad andare e a venire, su e giù. Poi riconoscersi è facile, tutti presi da dover rendere il viaggio non più veloce, non più frequente ma umano. Di fate, di favole, di gnomi c’è poco, di vita tutto.

Siamo tanti, tanti gruppi, ciascuno nel “branco” ha la sua identità di viaggio e anche il nome di battesimo, la famiglia si perde e si diventa la caratteristica, la destinazione, l’ostinazione, la funzione.

Siamo seduti nel posto da 4 in un vagone a piani, inizia il viaggio. Ma il treno indugia, è arrivato un poco prima, e ha tempo da perdere. Ora che un treno abbia tempo da perdere è un ossimoro, ma se non pensi da grande ma da bimba, o bimbo, lo capisci da te che può essere.

Treno fermo, batte sul vetro con la mano, guardiamo tutti il rumore, lei è lì raggiante felice. Apre il cappotto, e fa vedere una scritta sul maglione, è in inglese, non si capisce. Poi si gira di profilo e capiamo aspetta un bimbo.

Aspetta un bimbo e noi tutti sorridiamo, ci sentiamo investiti di qualcosa di non ordinario eppure siamo tutti nati, ma forse per questo essendo tutti eredi di un sorriso che abbiamo donato quando siamo nati.

Ciascuno, un poco, rivede i suoi mille ricordi, capisci la grazia di Dio e Dio nella grazia. Tutto muta, perché è bello avere fiducia nel domani e domani è sempre, rispetto ad oggi, un bimbo che si farà grande.

E’ sorto il sole, da levante, come dire siamo usciti dal buio. Peccato che i bimbi sono diventati rari e rado si è fatto il futuro.

Ma esistono le fate, i folletti e gli spiriti dei boschi basta leggere il mondo con gli occhi del bimbo che verrà.

Le fate sicuramente sono donne che hanno in dono la vita che verrà.