Sarubbo-Calandrini: la disfida sul Pnrr tra Davide e Golia… e vince Davide

Sarubbo-Calandrini: la disfida sul Pnrr tra Davide e Golia… e vince Davide

14 Settembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

I piccoli che possono sconfiggere i giganti i quali poi così giganti non sono

Bibbia, Samuele, cap 17

 

Un bel tacer non fu mai scritto, recita così un antico proverbio italiano. I proverbi sono saggezza. Ora il segretario provinciale del Pd, Omar Sarubbo, fa quello che farebbe ogni segretario provinciale di un partito di opposizione: va a cercare le difficoltà della maggioranza e arma una polemica. Fa il suo. Nello specifico Omar Sarubbo mette in piazza i tagli ai comuni del governo nell’ambito del Pnrr. Sarebbe finita qui, chi governa si prende oneri e onori del comando, chi si oppone gioca su tutti i fronti. E no, al segretario provinciale del Pd risponde il senatore Nicola Calandrini, pure presidente della Commissione Bilancio. Come se ad un attacco a freccette rispondessero con i carri armati. E quindi? Chi legge si interroga sulla sproporzione evidente con un dubbio altrettanto palese: gli rode, se gli rode il Sarubbo ci ha preso. Poteva rispondere Giuseppe Mochi, vicecoordinatore di Fratelli d’Italia,. tra l’altro già sindaco di Pontinia, anche con cognizioni di causa. No, gli risponde il capo in testa, e Omar Sarubbo gongola.

Il senatore spiega che i soldi arriveranno, ma come non si sa “bisogna credere per Fede”. Ma alla Fede non credono neanche i Comuni del centrodestra. Accusa, il senatore Calandrini, il segretario del Pd di “fare propaganda”, perché un segretario politico cosa deve fare… penitenza?

So bene che ci stiamo avvicinando alle prossime elezioni europee e che anche sui territori si comincia ad accendere il clima da campagna elettorale. Sbraita il Senatore, ma perchè Fratelli d’Italia non parteciperà alle elezioni europee? O gli altri “propagandano” lui “ragiona”?

Insiste: Sarubbo chiama in causa i parlamentari pontini. Da parte mia mi sento di rassicurarlo: non c’è alcun silenzio imbarazzato, semplicemente noi preferiamo lavorare e parlare con i fatti piuttosto che fare campagna elettorale tramite i giornali

Lui che fa un comunicato al giorno anche per annunciare l’incontro con la Pro Loco di Roccasmorfina? E lo dice in un comunicato stampa. Se questo è l’idea del vero del Senatore, c’è da non credere ai finanziamenti annunciati e ad avere il dubbio che Sarubbo ha ragione.

Sta di fatto che excusatio non petita, accusatio manifesta.

Bello tacere se si può, invece parlare per parlare produce risposte e una falla diventa una voragine. Tra Davide e Golia, stanno tutti con Davide, ma

 

LA RISPOSTA DI SARUBBO  SEGRETATI PROVINCIALE DEL PD

Fa piacere che il Sen. Nicola Calandrini di FdI abbia “battuto un colpo” sulla vicenda del definanziamento PNRR perché il profilo silenzioso scelto dalla destra su questa vicenda non aiutava di certo i cittadini a comprenderne i tristi contorni.
Lasciatemi dire che sono onorato che un Senatore, Presidente della Commissione Bilancio del Senato, abbia ritenuto di dover rispondere “per le rime” ad un umile Segretario di partito di provincia come me. E mi dispiaccio per avergli sottratto del tempo prezioso distraendolo dal compito di dar seguito, ad un anno di distanza, alle promesse fatte in campagna elettorale dalla sua parte politica: riduzione accise sulla benzina, eliminazione commissioni sui pagamenti elettronici, taglio delle tasse attraverso l’introduzione della flat-tax, elaborazione efficaci politiche di contrasto agli sbarchi di migranti triplicati da quando sono al Governo.
Credo sia giunto il momento, per loro, di dare risposte anziché proseguire nella sterile ricerca di scuse o seriale costruzione di capri espiatori. Auguri.
Ma non voglio far polemica. L’obiettivo di questa mia nota è ringraziarlo sentitamente per l’inaspettato assist e per aver ammesso nel suo comunicato il definanziamento di alcune misure del PNRR, esattamente come avevamo annunciato noi e come riportato nel dossier Dossier presentato alle Camere il 31 luglio “LE PROPOSTE DEL GOVERNO PER LA REVISIONE DEL PNRR E IL CAPITOLO REPOWEREU”. Più che un comunicato siamo al cospetto di una confessione vera e propria. Afferma il Senatore “E’ vero, sono state proposte delle modifiche al Piano e alcuni progetti sono stati esclusi dallo stesso ma questo non è frutto di un accanimento del Governo nei confronti dei Comuni…”. Continua scrivendo “Il quadro dettagliato delle risorse chiamate a sostituire quelle originarie del Piano sarà definito soltanto con l’intesa finale a Bruxelles sull’intera revisione del Recovery italiano”. E sostiene infine l’ipotesi di poter trovare coperture finanziarie alternative attraverso l’utilizzo di fondi strutturali.
Grazie dunque al Senatore per aver confermato e rafforzato le nostre tesi così platealmente. Troppa grazia. A questo punto sento di volerlo tranquillizzare sul fatto che siamo tutti pienamente consapevoli della complessità dei meccanismi di programmazione, rendicontazione, rimodulazione progetti in sede europea.
Non biasimo chi si trova nella sua posizione di responsabilità. Però conosciamo anche la semplicità di basilari operazioni matematiche come la sottrazione. Se si azzera un pezzo di PNRR e si vogliono realizzare comunque le opere da esso previste è allora necessario, come afferma lui stesso, l’impiego di altre risorse (come fondi propri statali, fondi strutturali o FSC). Soldi che erano destinati ad altro, altri investimenti, altri servizi per cittadini ed imprese. In ogni caso, dunque, una perdita, una rinuncia, una sconfitta. Verrebbe da dire, scomodando una nota frase proverbiale che tanto alla fine “paga Pantalone!”.
Al di là di tutto, ed oltre alcuni tratti amaramente ironici di questa mia nota, sono il primo a dire “al bando la propaganda” e a prediligere la ricerca di soluzioni nell’interesse dei cittadini. La mia proposta è semplice: ritirino il progetto di definanziamento che il Senatore ha ammesso nel suo comunicato e diano fiducia ai Comuni che stanno lavorando sodo per rispettare i tempi delle consegne. Li aiutino dimostrando di tenere più al territorio che alla difesa d’ufficio della famiglia politica. Ne avranno il coraggio?