Latina capitale della cultura 2026 e quella ragnatela che già c’era
15 Settembre 2023Un mio amico, Neno Cecinelli, dice sempre: le idee sono nell’aria e lì chiunque le può prendere. Sono nell’aria e l’aria a Latina è di palude, spesso ferma, senza vento.
Il logo del percorso di capitale della cultura è il genoma umano incastonato dentro la pianta originale di Frezzotti della città. Il richiamo nasce dalle considerazioni da cui parte il progetto: “l’ultima città realizzata”. Io, che sono un ottimista, avrei evitato di partire dall’ultimo e mi sarei inventato qualcosa tipo : “la prima città della macchina”, “la prima città dell’accoglienza”, “la prima città che resta da fare”.
Ma non sono architetto, non ho intelligenza e poi sono “aborigeno” di queste terre e come gli aborigeni non digeriscono l’alcol, noi non digeriamo la retorica delle tragedie del novecento. Ci fanno male, stiamo male, ci portano in ospedale.
Se entri nella logica della “memoria corta”, allora ecco che quel reticolo su cui innestare il genoma già era usato per il 70esimo della città. Stava nelle tavole utilizzate da Attilio Micheluzzi per il cofanetto dei 70 anni. Le idee stanno nell’aria, per tornare a Neno, e se non la muovi quelle le prendi come i fichi a giugno.
Non amo le piantine che non ti danno mai le esatte dimensioni della vita vera. Il mio genoma? Gli uomini di Mario che a Norba si uccisero tutti piuttosto che farsi prigionieri, come gli ebrei con i romani a Masada. Ecco il nostro genoma: la testardaggine. Anche perché vivere qui non era cosa umana, ma da uomini che erano tutt’uno con i cavalli, cose da butteri.
Nella foto di copertina il logo del cofanetto regalo del 70esimo