20 settembre, il giorno che ci fece italiani e smaschera i falsi patrioti

20 settembre, il giorno che ci fece italiani e smaschera i falsi patrioti

20 Settembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Tutti a parlare di Patria, di Nazione, ma pochi a comprenderne il senso ancor meno a conoscerne la storia.

Oggi, un oggi di 153 anni fa, gli italiani vennero a liberarci dai preti che si erano fatti re, padroni dell’anima e del corpo che non possono avere padroni.

Amo i bersaglieri che 153 anni fa a porta Pia di corsa ci fecero da fedeli dei cittadini liberi di pregare come volevamo, liberi di essere noi stessi.

Uscimmo in un giorno di settembre dal buio del passato per diventare vivi nel presente con le carte per costruirci il futuro. Il cannone fece un gran botto, il muro cadde giù, le trombe fecero il loro e le campane dovettero tacere.

Liberammo, effetto non voluto, la Chiesa dei preti dalle zavorre della terra e delle sue fatiche per diventare libera nelle coscienze.

Ogni anno questo giorno è per i liberi il giorno della luce.

Sono erede di Mazzini, Garibaldi, della Repubblica romana, di Giordano Bruno del regno dei cieli so poco, ma in questa terra il popolo conta più di Dio e dei suoi sacerdoti.

La bella che è addormentata,

lalalà, lalalà, lalalà

ha un nome che fa paura

libertà libertà libertà

La bella che è addormentata,

lalalà, lalalà, lalalà

ha un nome che fa paura

libertà libertà libertà

 

Inno alla libertà, nell’Anno del Signore di Luigi Magni. Cantata da Fabrizio De Andre

Chissà se i patrioti di parole di oggi, quelli che si mettono le mani sul petto cantando le parle di Mameli sanno che quando dice “siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”. Lui non lo scrisse soltanto ma lo fece morendo per la Repubblica romana, contro i preti e io loro lacchè