La casa della musica di Latina e non c’è manco una lampadina

La casa della musica di Latina e non c’è manco una lampadina

26 Settembre 2023 1 Di Lidano Grassucci

Era una casa molto carina
Senza soffitto senza cucina
Non si poteva entrarci dentro
Perché non c’era il pavimento
Non si poteva andare a letto
Perchè in quella casa non c’era il tetto
Non si poteva fare la pipì
Perchè non c’era vasino lì

Sergio Endrigo, La casa

 

Non volevo scrivere questo pezzo, ormai prendersela con l’amministrazione comunale di Latina è veramente come accusare i bambini di non essere uomini. Questo possono fare, se schiacci un limone non ti esce l’aranciata, o il profumo al bergamotto, ma una limonata.

Oggi, non mi andava di rompere, mi sto annoiando. E’ il gusto della battuta che mi frega.

Poi mi arriva la notizia trionfale: a Latina faranno la casa della musica nell’ex consorzio agrario. Va bene sono contento, la musica per me ha bisogno di orecchie, di strumenti, di teatri, di conservatori e di licei musicali, ma se a Latina ci vogliamo pure dare una casa va bene, certo non sarà io a dire di lasciare la musica all’addiaccio.

Damiano Coletta mi dice “si ma l’ho fatto io tutto il lavoro”, non so se sia così, ma va bene uguale basta che quando piove e tira vento la “musica abbia un convento”. Poi rispetto alla musica chiamarsi Celentano è più consono che chiamarsi Damiano.

Poi scendo dall’ufficio faccio i portici e la luce all’altezza di via Gramsci ancora non c’è, la signora del Bar Farina allarga le braccia e se non è rassegnata all’oscurità è per forza di volontà, dice ho parlato anche con Panigutti che, poverino, fa quel che può ma non è elettricista. Giro l’angolo ed ecco la futura casa della musica, al buio senza luce, buio pesto.

Non voglio rompere, sono di radici contadine e mi faccio domande banali: ma se non  riuscite ad accendere 4 lampadine come siete credibili nel dire che darete casa alla musica?

Certo la musica si sente non si vede, quello è il cinema, ma… l’intelligenza artificiale racconterebbe di pianoforti con i tasti retroilluminati, di contrabbassi con le corde illuminati da led di colori diversi per non sbagliare tra l’una e altra al bui, archetti illuminati di verdi su violini gialli miracolo dei led.

La nuova frontiera sarà bellissima, intanto hanno spento le luci ed è buio pesto.

Giuro non volevo scrivere poi non ho resistito davanti a questo cambio evidente di passo non ho resistito ad un articolo proattivo: perchè nel buio si suona meglio e la musica avrà casa più comoda, tanto carina ma non si potrà fare pipì perchè mancava il vasino lì.