Latina capitale/La storia di Francesca, la ragazza che cambia gli pneumatici

Latina capitale/La storia di Francesca, la ragazza che cambia gli pneumatici

23 Ottobre 2023 1 Di Lidano Grassucci

La mattina cammino un poco per la città, Latina si ama “se la passeggi”, se le vai incontro, non se ne coltivi i luoghi comuni. Latina sorprende perché mentre chi la racconta muore di nostalgia, chi la vive la costruisce e diversa comunque da come era solo ieri.

Passo per via Cavour, la strada che “lega” piazzale delle Poste alla prima cinta stradale della città. Tempo incerto, è ottobre e ottobre, qui da noi, resta sempre indeciso tra l’estate e l’autunno.

All’imbocco della strada delle Poste c’è un gommista. Uno della dinastia dei Di Fazio (di Enzo in particolare). Odore di gomme, tanto nero fumo, auto ferme che sembrano persone senza scarpe.

Direte e perché parli di un gommista? Perché vengo da viaggi in treno con treni guidati da ragazze, controllati da ragazze, con a bordo soldatesse, con taxiste donne, con guidatori di bus al femminile. Direte: miracolo del servosterzo, ed anche questo è vero.

A Latina, in questi giorni parliamo di cultura, e raccontiamo di palazzi a M, di passati futuristi (con qualche contraddizione), di coste lunghe 17 chilometri come un unicum in un paese che è una penisola con le due più grandi isole del Mediterraneo e non vediamo il nuovo che cambia sotto il nostro naso.

Da sotto l’auto, sul punte,  esce una ragazza, con tuta d’ordinanza da gommista, chiavi e bulloni, e polvere di nero fumo sopra il tessuto. Mi fermo: ma sei tu il gommista?  Sì, certo. Ma che dici? A me piace tanto, è il lavoro di papà ora anche il mio. Accanto un’altra ragazza, è la sorella, che conferma “sì, le piace tanto”.

Penso a come leggiamo la città dentro schemi dati, i miei compresi, e invece il mondo corre veloce, noi cerchiamo il mondo che è stato ed abbiamo davanti il mondo che è, così diverso.

Lei si chiama Francesca, ha 25 anni, ha studiato grafica pubblicitaria ma… non vuole andare all’estero, non vuole posti fissi, ma vuole fare il lavoro del padre. Aspetta, mi sbaglio, vuole fare il suo lavoro. Ha il viso sorridente, la sorella che sta con lei si chiama Gioia e precisa: c’è anche un’altra sorella Federica che però fa la commercialista”. Ciascuno ha il suo talento e questo è bello.

Bello vedere una ragazza che lavora di lavoro, con l’intelligenza e la forza. E dicono che i ragazzi non vogliono fare nulla, che le ragazze sono frivole. Ma forse noi che scriviamo abbiamo visto un altro film, un film non vero.

Francesca e Gioia mi salutano e mi chiedono: ma scriverai di noi?

In questi giorni scrivo cose dure, brutte, oggi mi avete dato una storia bella da raccontare e io la racconto.

Poi confesso che delle gomme so tutto dal cinturato Pirelli, alla Ceat di Carla Bruni, alla Michelin con Bibendum, alle ali del buon anno. Ora tra le memorie dello pneumatico avrò anche quella di una ragazza che…

Per onesta del vero la prima donna a cui ho visto cambiare le gomme è stata mia sorella Sandra, l’unica che ho. Viaggiava con me con la nostra Renault 4, bucammo. Io cominciai a bestemmiare tutti i santi del paradiso, a tirare calci. Lei smontò la gomma e la sostituì (non era facile aveva solo tre bulloni e per smontare la ruota di scorta ci voleva una laurea in ingegneria). Da quello dovevo capire che il mondo muta i suoi luoghi comuni. Ed io resto imbranato nel fare le cose, ma mia sorella e Francesca no di certo.