Davide doveva farsi uccidere da Golia, convegno il 30

Davide doveva farsi uccidere da Golia, convegno il 30

26 Ottobre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Confondo sempre la mia vita privata, i miei stati d’animo, con le cose del mondo, le cose pubbliche. Mi sono fatto persuaso che questo è figlio della mia vita, che è una sola. Ho gli incubi per le paure che sono di chi ha dubbi sul farcela o meno, che conosce i limiti, che ha avuto come compagna la paura, come complice l’errore, come identità i difetti.

Quindi se parlo di Davide parlo anche delle cose che conosco. Vengo da dietro e per stare vicino al davanti ho dovuto correre tanto e manco è mai passato il tram. Bisognava studiare, noi dovevamo farlo di più. Bisognava lavorare, noi dovevamo farlo di più. E di più mangiare, bere, rubare la felicità. Una spirale senza mai il cartello “prezzo speciale” o “sconto”. Confronto questo con esperti televisivi che parlano con la stessa scienza del ciuffo di Giambruno e della “cattiveria” degli ebrei, dei vaccini che fanno male e del tempo che cambia, se può.

Ecco gli ebrei che fanno tenerezza dietro il filo spinato, fanno invidia quando pensano che nel mondo tutto è relativo, ma se, e dico se, osano dire “mi difendo” gli altri capiscono “vi offendo”.

Davide incontra Golia.

Golia non può perdere è grande, è grosso, è cattivo, conosce l’arte della guerra. L’altro?  E’ piccolo, un ragazzo. L’altro è costretto a leggere per leggere la legge di Dio, un Dio sempre arrabbiato e che chiede ai suoi figli sempre di più.  Legge, Davide, quando Golia allena muscoli e forza, impara l’armatura.

A vederli capisci che non c’è partita, Golia ha grande vantaggio. Nessuno scommette sul “nano”.

Poi, Golia ha anche ragione: questi ebrei cosa mai vogliono dal mondo, già è tanto che gli altri li tengano al mondo.

Golia fa paura, è alto che tocca il cielo, se è così forte, di certo qualcuno lo ha fatto forte. Ha la vittoria prenotata.

Solo che il ragazzo gioca, solo che il ragazzo conosce il “tratto” che nel cielo fa il sasso della fionda e dove va a finire, lo scaglia e colpisce duro, lo butta giù al gigante, incredibile ma vero.

Ma no, non si può fare. Chi lo ha autorizzato Davide a difendersi, chi gli ha concesso di non avere paura, chi ha permesso di rischiare di sbagliare il tiro e colpire non Golia ma un altro? Chi gli ha detto che era ammissibile avere una fionda?

Chi lo ha autorizzato a vincere?

L’ebreo non può armare la fionda, non può avere la fionda, non può sfidare da nano il gigante, non può sentirsi umano. Davide che uccide Golia è assassino senza cuore, Golia che voleva colpire Davide è un buono che è stato sfortunato.

Davide doveva farsi uccidere, l’umanità sarebbe stata di Golia. Sarebbe stata non di ragione ma di forza e sarebbe stato un bene: l’umanità avrebbe evitato di dover pensare per sempre restando, invece, eternamente obbediente. Non ci sarebbero stati erranti, ma solo fedeli.

Lunedì 30 ottobre a Latina, della colpa di Davide parleremo al circolo cittadino Sante Palumbo di Latina alle 17. Parleremo di un’altra storia, dalla parte di Israele.

IL CONVEGNO