Urbanistica a Latina: dalle palle di Corona alle leggi di Mosè

Urbanistica a Latina: dalle palle di Corona alle leggi di Mosè

28 Ottobre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Q3 finirà come ogni cosa di questa citta: un inutile rudere. Chiacchiere all’infinito, come ogni chiacchiera sull’urbanistica non è mai finita.

Premesso che Latina è abusiva dalla nascita visto che Cisterna e Bassiano non hanno dato alcun permesso a costruire e non hanno mai autorizzato l’occupazione di suolo pubblico (e non risultano versamenti a loro favore)

E pensare che su quell’abuso è nato il “rigore” peloso di oggi. L’urbanistica a Latina non è questione di diritto  ma questione di ripicche, di vendette, di pensatori malati di pensiero, di dispetto. Di mariti che si evirano per far torto alla moglie che ha già tre amanti.

Sulla Pontina, sei ancora in territorio di Cisterna, ti trovi le Manifatture del Circeo, rudere. Poi costeggi la Pozzi Ginori, rudere. Poi a Borgo Piave davanti davanti il rudere delle costruzioni di Malvaso, poi se punti su Terracina incroci Globo… rudere. Poi il rudere dell’Icos e si staglia di lontano il Key e… Mi fermo. Un mare di capannoni abbandonati, aree artigianale senza manco un ciabattino, aree industriale senza neanche l’ombra di una industria.

Benvenuti a Beirut.

Se questo è il risultato dell’urbanistica, di decine di inchieste giudiziarie, vi prego “chiudete”, smettetela.

Il nodo non è la variante Q3 è il caos intorno, il brutto non è il buco ma la menta che lo circonda.

Qui tutto è architettura con il risultato che Valona (e mi scuso con Valona) è ordinatissima. Abbiamo devastato, mentre disquisivamo di urbanistica, uno dei paesaggi più belli d’Italia. Aveva ragione l’ex sindaco di Sezze, Alessandro Di Trapano, che quando parlava di bonifica usava il termine “malefica”. E quello che non fece la bonifica fece l’urbanistica.

Se l’urbanistica ha prodotto questa Latina è sbagliata questa urbanistica. Qui esaltiamo Frezzotti e Piccinato, che saranno stati pure i meglio del mondo, ma se questo è il risultato c’è qualcosa di sbagliato.

Possibile che quasi tutti gli amministratori, tutti i tecnici, sono caduti sull’urbanistica?

Mi sorge il dubbio: che non siamo sbagliati gli uomini dell’urbanistica ma sono mostruose le regole che ci siamo dati, la loro interpretazione.

Poi come diceva il sindaco Corona: l’urbanistica è come la pelle dei coglioni ci fai fare quel che vuoi, ma qui l’hanno fatta diventare le tavole della legge. Sono passati i coglioni per legge.

Da Corona a Mosè, poi fate voi.

Io ho nostalgia? Certo della macchia di Caserta che da Castelporziano andava fino oltre il Garigliano. Guardatele oggi queste chiacchiere a vanvera.

Nella foto: Nino Corona con Bettino Craxi.