Ghino di tacchino/ Una stradina a Pennacchi? Ma se ha già un grattacielo con galleria

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In comune a Latina non hanno idee brillanti, diciamo che stanno sul banale, ma questo è. Quando il nostro Signore ha creato la fantasia ha saltato il capoluogo pontino.

Ma l’ unica particella di sodio (fantasia) che gira li ha portati a pensare all’ intitolazione di un pezzo, piccolo, di via del Lido a Antonio Pennacchi. Bene, bravi, bis.

Sorvolo sul fascio-comunismo che per lui era la cifra del ‘900,  messi insieme i totalitarismi di quel secolo ne hanno mandati al creatore qualche decina di milioni di persone, ma qua sta roba piace a me liberale fa orrore.

Ma sarebbe critica complicata.

Invece, sono al bar (amo i bar per questo) quando uno dei presenti, Marco Marcucci, solleva un problema grosso, ma grosso assai.

Il nostro chiede: ma perchè dobbiamo intitolare a Antonio Pennacchi in pezzo di strada se ha già a Latina una galleria ed un grattacielo?

Non ci avevo pensato ma è vero, perchè regalare un motorino Ciao a uno che ha la Ferrari? Perchè dare una macchinina Polistil quando quello è padrone di Stellantis.

Noi setini facemmo carte false per intitolare una galleria sulla 156 ad Alessandro Di Trapano in territorio di Priverno. Bella per Pennacchi una galleria nel cuore del capitalismo e del dopoguerra ad uno che idolatrava i muri fascisti, sarebbe divino. E poi il grattacielo è enorme, evidente, importante, contro una stradina “brevilinea”, banale che fa il paio con le intitolazioni a pesci, fiori.

Ricordo mia zia a Sezze che aveva 95 anni e gli auguravano di vivere fino a 100 anni e lei puntuale commentava  “e me stai addà ca cazzo”.

Così risponderebbe Pennacchi davanti alla stradina proposta a fronte di una galleria e di un grattacielo che già sono.

Dice, ma è un altro Pennacchi. Vero ma il Pennacchi più famoso “mangia” quello meno e in città di Pennacchi ce n’è uno “gli altri so nessuno”.

Siamo seri, pensiamo in grande. Pennacchi merita un grattacielo, con galleria, non un lontano luogo in periferia.