Scena da camino e seta

Scena da camino e seta

24 Novembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Quell’uomo apparve alla porta di un sogno. Lei sentiva i brividi di un freddo non ancora freddo, ma che raffreddava. Era sola in una stanza dove non si sentiva di mettere la luce. Lucine qua e la di utensili a “corrente” ma che non erano al corrente di questo incontro a luci spente con un pensiero a illuminante intero.

Il freddo era chiuso fuori queste stanze, calde di tepore di un camino che strepitava e faceva più ombre mosse che luce. Lei aveva preso una veste di seta, morbida e lucida, morbida che moveva come le ombre del fuoco.

Ombre che si facevano carezze, stranezze, bellezze riservate a se. C’era un uomo, evidentemente, evanescente, stupefacente, così assente da essere onnipresente, ossessivo.

Il seno si era fatto orgoglioso e le gambe una corsa lunga come un’autostrada senza casello d’uscita. Tutto così tremulo, le mani ora prendevano le molle e eccitavano la brace, rossa, rossa e onde di calore facevano la seta più calda, come passione sulla pelle. Era un gusto tutto unico, tutto solo, tutto dentro quel sogno. La presenza di una evidente assenza e il tempo gestito perfetto da lei per lei.

Fuori poteva essere tempesta, dentro era come una oasi del piacere caldo di cercare estasi. Un bicchiere di brandy, profumo di spirito e…

Cominciava a girare il mondo, pelle di raso. Tutto divenne ombra, ombra tremula. Il senso delle cose non c’era solo lei nella sua inqueta ricerca e carezze di seta. girava il mondo, giro tondo, girava il mondo, giro tonto. Bagnò le labbra di brandy e la musica era dentro.

Dalla finestra un gatto curioso faceva la spia alla scena, lei si lasciò andare. Mare su cui cercare la linea di galleggiamento.

Caldo, seta ed ombre. Cose che solo donne e streghe sanno spiegare. Lui era un sogno, demone e mai santo, santo senza demone.

Si sentì di una bellezza di se stessa da stare senza fiato.