Il Natale spento a Latina e quello acceso a Priverno
11 Dicembre 2023Sono nato curioso e giro per il mondo, reale e virtuale, il mondo è vario coso tanto da imparare cose nuove se non le sai. A Latina abbiamo fatto un albero, bello non c’è che dire, ma gia visto. Le casette, belle si potrebbe dire, ma già visto.
Incappo in una foto bellissima di Priverno, 20 minuti auto da Latina-piazza del Popolo. 20 minuti macchina ma che separano la cronaca dalla storia, la ripetizione dalla fantasia.
Nella composizione di Alessandro Tartaglia, liberamente ispirata a pitture medievali, il bacio di Anna e Gioacchino, un particolare dell’affresco di Giotto “Incontro alla Porta d’oro”, nella Cappella degli Scrovegni a Padova, che immortala l’amore tra Anna e Gioacchino da cui nascerà, senza peccato, Maria.
E’ la didascalia di questa fotografia bellissima (che pubblico in copertina) sui giochi di luce a Priverno.
Pensate come sarebbe stato bello un gioco di luce che proiettasse sul palazzo comunale di Latina i quadri della sua pinacoteca, delle sue chiese. Sarebbe stato un gioco tra la storia dell’arte di Priverno e la contemporaneità. Il tutto con sottofondo le canzoni di Tiziano Ferro, di Calcutta, di Ariete, magari ogni tanto Bella Latina l’inno alla città.
Originale, bello e uno spettacolo a 4 soldi. Ma ci vuole fantasia oltre l’alberello, ci vuole la devozione, la cura, le scuole e, ancor prima la forza di pensare capovolto.
PS: certo avere per sfondo il centro storico di Priverno resta un’altra storia (lu meglio è meglio)