Distrattamente davanti al mare

Distrattamente davanti al mare

18 Dicembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Vorrei conoscer l’odore del tuo paeseCamminare di casa nel tuo giardinoRespirare nell’aria sale e maggeseGli aromi della tua salvia e del rosmarino

Francesco Guccini, Vorrei

Seduto davanti al mare, proprio di fronte, immaginavo un navigare senza aver per orizzonte la costa, ma l’infinito.

Il mare per un contadino è un campo disteso a non finire ma non solo per l’occhio a guardare ma anche nel profondo ad immaginare e nel cielo sono un diverso blu. Sulla spiaggia nei suoi pensieri una donna presa per mano dalla distanza dal banale tran, tran quotidiano. Lei per i suoi versi, io guardavo attentamente uscito da mio distrattamente

ma ê vvote tu,
distrattamente

Suona Reginella nell’aria, sarà una radio mal sintonizzata nel tempo, nel modo, nel medio. Così mi pare che c’è oltre su questo tempo uguale e già passato se è passato, diverso così diverso se deve venire.

Lei cammina, io resto fermo come la palma che condanna tutti i lungomare ad essere eguali condannando gli uomini e gli incontri ad essere diversi, ad essere altro e neanche ci si accorge che il fiore di domani è questo bocciolo sarà fiore nel tempo suo.

Distrattamente…

l’uragano visto alla televisione qui al massimo può essere un vento forte che sputa acqua e sale fin qui. Lei alza il bavero della giacca e continua, ogni tanto poggia le mani su piccole barche tirate a secca, delfini spiaggiati di legno. Piena del suo pensare, ed io qui non penso di meno.

Si avvicina per dare terreno al mare che non minaccia ma ingrossa. Punta dritto su me, tra me e la palma e mi viene a trovare. Era già lungo il nostro guardare.

Distrattamente… sena dire niente mi affianca a guardare il mare.

Non chiedo, non mi chiede. Stiamo così, un silenzio fitto. Salsedine sulle labbra, si alza un poco la sabbia. Abbraccia il mio braccio e si pone quasi sicura.

… quanto parla questo tacere.