Natale e gli auguri come posso… a presto

Natale e gli auguri come posso… a presto

24 Dicembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Faccio gli auguri a voi che con pazienza mi leggete, li faccio come so nel dubbio di non vedere Dio, nella speranza che tutto non possa finire qui. Da uomo quale cerco di essere guardandomi intorno, e li faccio così:

 

Fare gli auguri a Natale non è facile.  Rischi sempre di essere banale, malato di una bontà vera quanto una banconota da 3 euro. Difficile perché poi la vita mette anche a Natale cose buone e cose no.

Quella notte a Nazareth non andò tanto a tarallucci e vino, anzi faceva freddo. E la storia stessa è complicata, assetata di aspettative.

Qualcuno dice che lo aspettavano, io dico che è venuto come capita, che non c’era dietro un piano quinquennale ma un bisogno di calore. Aveva un dio dell’universo bisogno di amore e gli uomini nella loro disperazione avevano analoga necessità e inventammo la salvezza possibile

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano.

Paulo Coelho

Come nel vivere di ogni giorno che tra miliardi di possibilità trova l’ incastro necessario, i colori del viaggio per i tratti che si fanno cammino.

Cosa augurare? Che il viaggio sia non in inevitabili bontà , ma in incerte opportunità. Ecco auguro questo, un passo condiviso, un umano passo verso non una meta ma cosciente il camminante dell’ incontro che ha intorno.

No, no, non vi dico vogliamoci bene, ma vi prego di vivere curiosi, che il meglio è la scoperta non la certezza del bene che non esiste solo ma nel confronto col male. Auguro di sentire nell’ altro, nell’ altra, come una magia, come parole che si abbracciano diverse tra loro ma convinte di diventare più altro. Il Natale è l’ incontro di un bimbo con tutti gli uomini, ma anche la storia di un ragazzo che aveva bisogno d’amore e una Maddalena lo ha curato.

Solo questo, credo che non sia stata mai una gara ad essere buoni, ma un tentativo ad essere uomini. E se il disegno c’è in tutto questo

[…] Allora Gesù capì di essere stato portato all’inganno come si conduce l’agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a questa morte, fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e di sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo dove Dio sorrideva, Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto.

José Saramago, Il vangelo secondo Gesù

La donna guardò diritto negli occhi questo interrogante e fermandosi a tacere fece chiaro il rumore che fanno i pensieri, fece di una mano tesa una carezza a proteggere  e disse al destino successivo “a presto”.

 

Nella foto: Giotto, particolare Cappella degli Scrovegni Padova