Il 2024 tra un anno passerà, intanto buona cultura a tutti. Le nomination per l’assessorato

Il 2024 tra un anno passerà, intanto buona cultura a tutti. Le nomination per l’assessorato

31 Dicembre 2023 0 Di Maria Corsetti

Il 2024 tra un anno passerà, ma intanto ancora non è iniziato.

Bilancio notizie 2023. Lascio stare la cronaca, meglio parlare di cose belle. Latina si candida a Capitale italiana della Cultura 2026 e questa è una cosa importante. Io ci credo, ma spero che non vinca. Di cose da raccontare e da ammirare qui ce ne sono, non conosco il dossier quindi non so come sono state esposte e menzionate. In ogni caso continuo a sperare che non vinca. Mi auguro che la candidatura sia stato un input per riflettere su una valorizzazione del territorio alla ricerca di una narrazione positiva. E finiamola qui.

Tante sarebbero le storie da raccontare, qualcuna l’ho raccontata anche io. Ma ho raccontato anche di una terra dove certa informazione – tipo quando passa l’autobus – avviene con il passaparola. Dove è stato fatto zero in termini di collegamenti, dove in un teatro riaperto dopo anni nessun segnale esterno indica che è appunto un teatro, che programmazione offre e soprattutto come accedere ad alcuni eventi. Senza distinzioni politiche: destra, sinistra e commissari vari hanno agito all’unanimità. Il 18 dicembre 2022 si sarebbe detto che si stava tenendo un evento di Poste italiane, il 18 dicembre di quest’anno neanche quello. E parliamo del D’Annunzio. Dentro il Cafaro pare che ci stia crescendo l’erba. Ma sono solo voci.

Per quanto sia d’accordo che la narrazione di Latina non sia da cercarsi in un teatro, credo che una averne uno funzionante nella comunicazione minima non sarebbe un errore. In ogni caso non sarebbe la questione prima da affrontare in caso di incoronazione per il 2026.

Un* assessor* vogliamo mettercel*? Alla Cultura intendo. Un* che stia a sentire ogni cittadino che ha avuto un’idea, che presenta un progettino, un* a cui ogni associazione che voglia presentare un qualcosa possa fare riferimento, un* che stia lì proprio per tutti ma proprio tutti quelli che vogliono il teatro gratis e gratis anche il Cambellotti per farci qualunque cosa.

Un* che stia lì per accorgersi che il palazzo della Cultura di teatri ne ha tre e che c’era un tempo in cui funzionavano tutti, un* che si tormenti ogni giorno perché i ragazzi che vivono nei borghi non hanno nulla, neanche un autobus che li possa portare in un centro città che vuole essere Capitale della Cultura.

Ho usato l’asterisco per non dare indicazioni di genere. Però a questo punto, considerato l’anno

Nicola Catani

che sta arrivando e che tra 366 giorni passerà, un nome devo farlo. Quindi faccio quello di Nicola Catani. Giovane per i tempi che corrono, paziente per ascoltare tutti i questuanti, sinceramente interessato al bello, lascerebbe anche un posto libero in Consiglio comunale. Non che non ci siano altri papabili candidati, Cesare Bruni ad esempio, che è riuscito a creare una tradizione, quella del Mercatino della Memoria, sopravvissuta a ogni intemperia di palazzo. O Nazzareno Ranaldi, che però sta all’opposizione e quindi lì rimane, il cui nome rimane indissolubilmente legato Festival di Villa Fogliano. Solo nomi maschili, femminili non mi vengono in mente, mi sembrerebbe piuttosto irriguardoso mettere un nome di donna solo per la salvaguardia delle quote rosa.

Il 2024 tra un anno passerà, intanto buona cultura a tutti.