Latina e l’università di “avanzi” immobiliari: ora tocca alla banca d’Italia

Latina e l’università di “avanzi” immobiliari: ora tocca alla banca d’Italia

3 Gennaio 2024 0 Di Lidano Grassucci

Ora chi lo dice a questi di Latina che l’università di massa con lezioni con 1000 studenti non c’è più? Ci dice ai nostri amministratori che dal tempo del monopolio de La Sapienza del secolo scorso oggi ci sono mille altro mondi di studiare? Università decentrate, università digitali, università straniere , ma a Latina quando arriva una idea (sulle tre totali arrivate) è come il maiale non si butta niente.

Leggo stamane l’intervista del sindaco Matilde Celentano, su Il Messaggero cronaca locale, che sul nodo: ma che ci facciamo dell’edificio della banca d’Italia in piazza della libertà risponde decisa: l’università. In linea con l’idea che ogni edificio che a Latina avanza noi ci mettiamo gli studenti, insomma una risulta immobiliare.

Vanno via i profughi, ecco una bella università, il distretto militare finisce, ecco una facoltà. Ci avanza un mattatoio, ci mettiamo Medicina ribattezzando l’edificio come ex granaio (mattatoio stava oggettivamente male). Siamo diventati la Gabetti dell’università.

Non mi risulta però che il Comune di Roma va in giro per la città raccatta edifici, li compera, e poi li regala al Rettore, come non mi risulta che l’università stessa abbia espresso il bisogno di un nuovo edificio. Gli vogliamo fare un regalo per forza.

Con i soldi dei contribuenti di Latina regaliamo un immobile enorme in centro. E la domanda sorge spontanea: ma se non vi serviva perchè ve lo siete comperato?

Poi questa idea dell’università li dove c’era la banca, ma dove è stata discussa? Con chi? E perchè? Si procede come si può e si dice quel che viene in mente.

Io lì ci farei un centro di spiritualità orientale, tanto parlare per parlare.