La Celentano vuole regalare la Banca d’Italia all’università… a sua insaputa

La Celentano vuole regalare la Banca d’Italia all’università… a sua insaputa

10 Gennaio 2024 0 Di Lidano Grassucci

Com’è bella la cittàCom’è grande la cittàCom’è viva la cittàCom’è allegra la città

Giorgio Gaber

Mi leggo e rileggo l’intervista al sindaco di Latina, Matilde Celentano. Bella, liscia, chiara senza un ostacolo. Una intervista che pare una enciclica papale piena di inconfutabili verità.

Ma mi soffermo sull’università. Perchè questa idea di fare di Latina una città universitaria nata alla fine del secolo scorso resta l’unica che gira. Una idea vagante che non si ferma mai. Ecco il sindaco che riprende l’idea e spiega: “Alla banca d’Italia ci faremo una università nuova”.

Anni fa ad Antonio Scajola, ministro della Repubblica, donarono a sua insaputa una casa vista Colosseo. Unico caso al mondo… fino ad oggi. Perchè il sindaco di Latina replica il modello e “dona” il palazzo ex Banca D’Italia, da poco acquistato con i soldi del contribuente, per il Comune (tre milioni di euro) all’Università.

Non si chiede se quest’ultima lo vuole, o se gli serve ma insiste “E’ per te”. La Banca d’Italia diventa come quei vassoi che la zia che viene al matrimonio di controvoglia ti regala e tu poi regali agli antipatici che invitano te.

Annuncia che in giornata verrà ricevuto in Comune il rettore de La Sapienza Antonella Polimeni.

Immaginiamo il Rettore che entra e trova una banca (ex) con nastro rosso, la targhetta per non far leggere il prezzo, e un raggiante sindaco che dice: “è per voi con tanto affetto” firmato Latina TVB con i cuoricini.

Non so se il sindaco abbia consultato lo staffo, il consiglio comunale, o partiti, la città per essere così generosa. A me non risulta che Gualtieri sindaco di Roma faccia di questi doni alle sue università, Anche Sala non lo vedo propenso.

Regaliamo a sua insaputa un palazzo appena comperato all’Università e la domanda sorge spontanea: ma se non vi serviva perchè lo avete comperato? E se serviva a La Sapienza perchè non l’ha comperato La Sapienza?

Il sindaco dice: “In sei mesi abbiamo fatto più di quanto gli altri in sei anni”. Pure mamma rospo dice alla figlio rospetto quanto sei bellino, ma spera tanto nel bacio di una principessa.