Il pasticciaccio brutto della Q3 e la vergogna di 120 persone senza lavoro

Il pasticciaccio brutto della Q3 e la vergogna di 120 persone senza lavoro

15 Gennaio 2024 0 Di Lidano Grassucci

La vicenda della Q3 mi sconvolge. Mentre le pubbliche autorità giocano su interpretazioni di norme e la politica cittadina confonde i bisogni di una città con una mano di monopoli con  tanto di alberghi e vicolo corto, ci sono decine e decine di persone che avrebbero dovuto prendere lo stipendio, lavorare e invece no, sono senza lavoro.

Io sono socialista e sto da una sola parte, sempre, da quello di chi lavora. Il resto sono sovrastrutture inutili.

Ho ammirato e ammiro l’ex sindaco di Sezze comunista, Alessandro Di Trapano, che diceva: Il vero abusivo è chi te la licenza. Riferito ai tanti che erano andati a lavorare in Germania per avere una casa dignitosa, la loro licenza era la fatica, il lavoro: una fior di licenza.

Prima di ogni cosa ci sono le persone con i loro bisogni e se una legge non fa questo, non aiuta le persone e non risponde i bisogni,  e’ sbagliata la legge.

Decine di persone che potevano vivere del proprio lavoro che ora non hanno lavoro e non lo avranno. Per un metro di strada, un marciapiede dimenticato.

Ho amato il diritto che e’ difesa del cittadino davanti al potere, ma qui abbiamo un ircocervo, un mostro.

La Q3 diventerà come Globo, come Key, come la cittadella giudiziaria, come l’intermodale, come le terme, come le torri come ogni angolo di questa città.

Per favore chiudiamo Latina e buttiamo le chiavi.

Ci sono 120 lavoratori che volevano vivere del loro, ora c’è un chiacchiericcio sul giusto e l’ ingiusto ma l’ unico ingiusto che vedo e’ il dolore di queste famiglie, la morte della speranza. In tutta Italia aprono e chiudono negozi, qui è sempre guerra civile … Forse c’è in noi qualcosa di sbagliato.

Dice perché ami il lavoro? Mio nonno ai fascisti che gli chiedevano di farsi la tessera del loro partito disse “No, i campo de lu me”. Il lavoro è dignità, chiedo scusa a nome della collettività di questa offesa al buon senso.

Quello che dico forse non è per legge, ma è giusto e io sto col giusto.