Il giorno della memoria e la cattiva coscienza per gli ebrei vivi

Il giorno della memoria e la cattiva coscienza per gli ebrei vivi

22 Gennaio 2024 1 Di Lidano Grassucci

Arriva il giorno della memoria in ricordo dell’olocausto, è diventato come il Natale in cui tutti sono buoni e i cattivi non sono previsti.

La coscienza collettiva fa questo rito e si mette a posto la coscienza con gli ebrei. Io antisemita? Ma se il giorno della memoria piango…

A Latina la sinistra si fa buonissima con una pietra d’ inciampo per una signora presa qui e uccisa in campo di concentramento. Gina Piazza è la donna ebrea che si vuol ricordare, bene, benissimo. Ricordiamola mille e mille volte.

Mettiamo la pietra e ci mettiamo al sicuro della buona coscienza.

Cattivi i tedeschi, noi no, noi siamo cattolici e di sinistra, pacifisti, ecumenici, dalla parte giunta della storia. Poi anche il Papa dice che “bisogna volersi bene”. E tutti ci vorremmo bene nel mondo se non fosse per i giudii che, pensate, vorrebbero essere liberi anche gli altri giorni, oltre quello della memoria.

Mentre le buone coscienze si fanno ancor più buoni nei ricordi oggi, non ieri, orchi hanno ucciso ebrei inermi, violentato ragazze ebree, mettono nei frigoriferi i corpi di ragazzi ebrei accoltellati, sgozzati come cani .

Negano questi assassini che Dio non ha creato fedeli e infedeli ma umani.

Mettiamo una pietra d’inciampo per allora e per ora? Ora se la sono cercata.

Anche nella prima metà del secolo scorso dicevano “però se la sono cercata”. E sempre dicono “Beh, hanno ucciso Cristo”. Quel nazzareno era ebreo, Maria lo era, Giuseppe lo era, l’amore di Maria di Magdala lo era, gli apostoli lo erano, la pietà per il mondo lo era. No, no questo non vale: piangiamo gli ebrei morti, ma da vivi sono sono in attesa di morire e che non si azzardino a difendersi, farebbero male agli assassini. Poi faremo nuove pietre d’inciampo, ma poi.

Questo degli ebrei in armi a salvarsi non lo dicono, hanno il culto dei già morti, non sentono i vivi, il bisogno di salvarli

Oggi, ragazzi e ragazze di Israele che come ogni ragazzo del mondo vorrebbero ballare ed amare debbono armarsi, debbono morire in battaglia per poter sperare di vivere. Ma su questo non inciampano, non hanno dubbi. Abbiamo il dovere di ricordare i morti, ma dobbiamo non fare finire i vivi. Ecco, dopo il 7 ottobre ho il dovere di salvare gli ebrei che ci sono da chi non nasconde di volerli cancellare tutti.

Abbiamo ucciso tutte le api, ora ci accorgiamo che senza la vita non c’è più. La libertà degli ebrei, la loro esistenza, garantisce la libertà dell’umanità tutta. Non a casi fascisti, sanfedisti, illiberali, servi stanno contro Israele. Il gran Mufti di Gerusalemme preferiva Hitler ai liberi, ma le buene coscienze l’hanno rimosso.

Mi diranno: sei sionista. Certo e me ne vanto, come sono patriota risorgimentale italiano, come sono socialista, come sono italiano e come, da italiano, mi vergogno di quello che noi italiani abbiamo fatto agli ebrei: non eravamo brava gente, non lo siamo neanche ora.