La mia scelta per Davide e i paragoni per la via

La mia scelta per Davide e i paragoni per la via

2 Febbraio 2024 1 Di Lidano Grassucci

Mi sono fatto promotore insieme ad alcuni amici della nascita di una associazione che lega Latina alle ragioni di Israele. Una scelta di campo perché non mi piaccio gli indifferenti, i politicamente correnti, e quelli che pensano con forza alla paura di ogni cosa.

L’ho fatto convinto senza voler convincere, ma per testimoniare.

Mi ferma un signore per strada, un signore distinto con una signora elegante, e mi dice: Lei ha fondato l’associazione per Israele? Gli rispondo . Lui mi guarda e mi dice e noi faremo quella per la Palestina. Lo guardo diritto negli occhi e dico quel che penso Lei faccia ciò che sente dentro.

Non ho chiesto mai permesso per fare ciò che faccio, decido per me e non in ragione delle altrui decisioni. Non voglio mostrare ma essere quel che sono neanche cercando di aver ragione ma con la consapevolezza che ho fatto torti, sono stato nel torto, ma sempre torto mio che rivendico.

Non ho mai scelto in ragione di altre scelte, di scelte altrui. Mi hanno insegnato a fare sempre quel che ritengo giusto anche sopra la legge degli uomini che è cangiante, per la coscienza mia che è nella “costumanza” della mia gente.

E non ho mai “contato” le mie posizioni perché erano sempre quelle del meno, quelle di minoranza restando dell’idea che i tanti sono sempre troppi per aver ragione.

Ho salutato il signore augurando a lui l’originale libertà di fare esattamente quel che credeva la sua coscienza e, magari, di non di specchiarsi sulla scelta mia.

Che cento fiori fioriscano, che cento scuole di pensiero gareggino

Mao, che non era uno stinco di santo ma anche i demoni a volte scrivono frasi d’umano amore