Il feticcio dell’ isola pedonale

Il feticcio dell’ isola pedonale

11 Febbraio 2024 2 Di Lidano Grassucci

Che strana città Latina mai nata per sé stessa sempre per essere cosa di altri, chiava di ideologia. Fu preferita dal capo e l’ abbraccio fu mortale, per il capo, fu città della industrializzazione e restano scorie e centrali dalla energia infinita senza manco respiro, e pure I nuovi capi non ebbero buona sorte.  I cadaveri della fondazione sono edifici vuoti, della industrializzazione capannoni vuoti. Ora la città che diventa sempre più residenza per Roma paga l’ ideologia della mobilità. Non si ragiona mai su Latina ma sul progetto mirabile che hanno in testa … altri. Città dell’ uomo nuovo, città del sogno di potenza industriale, ora sogno della ideologia di impatto tanto zero che rischia di togliere l’uomo dalla città. L’ isola non è mai un posto bello perché e’ isolato, la strada e il viaggio sono posti umani perché fanno incontrare e conoscere. Oggi leggo di categorie come : tornare indietro per l’ isola pedonale in ragione di una nuova scelta di traffico a Piazza del Popolo con auto che possono transitare davanti l’ intendenza di finanza e via Diaz,  ma cosa è indietro e cosa avanti. Frequento il centro storico di Latina e vedo il suo progressivo isolamento. Serve non escludere ma includere,  servono pedoni, servono auto, servono bici, serve la linfa vitale di una città che e’ l’ umano traffico. Chiudere e’ una parola terribile, aprire e’ bellissima. Apriamo alla puzza della vita, non chiudiamoci in un cimitero, in una città morta in vita.

Credo che bisogna non colorare una città ma poterla vivere tutta, togliamo i divieti e torniamo alle possibilità.