Intorno al destino di Verdi

Intorno al destino di Verdi

16 Maggio 2024 0 Di Lidano Grassucci

La forza del destino, la musica di Verdi. Il mondo intorno all’amore e alle sue pretese, offese, alla sua pura bellezza. Eppure le cose vanno veloci come razzi e nasce dalle cose la cosa che viene nel dramma e nella gioia. Il melodramma è il suo dolore, la vita è la sua tenue fioritura di primavera che a maggio si fa coraggio e diventa mille colori.

Don Alvaro, voce da tenore e vittima del destino,  la bellezza di Leonora che canta da soprano. Così sono le cose che vanno ci puoi fare poco, forse niente perché anche le volontà sono scritte nello stesso libretto del medesimo destino.

Un’abazia, la santità di pensare che il destino è Dio degli uomini, forse sentire meditare nel gran rumore che fa il silenzio. L’acqua scorre, pare tale e quale questo destino e il melodramma coincide col romanzo di tutti noi, nessuno si senta escluso.

Un cantore di cose di mondo avrebbe bisogno di questo mondo vestito di nero. Che sole  in questa luce di viola che fa da cuscino ad un sole che vuole dormire, dicono sia il tramonto. In testa il film dei pensieri, dentro l’anima il friggere dei desideri e il destino a mischiare le carte.

La forza del destino.

Sento la musica nella testa mi viene lesta quanta lieve entità che è l’idea stessa che il mio film ha dentro la sua trama a cui sono destinato per il tempo dato non di meno, niente di più. Il tenore sente il destino, l’umano sente la definitiva scelta di lasciarsi andare alla forza dell’acqua che spinge le pale del mulino.

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prim’ancora che i corpi si vedano. Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente. Gli incontri ci aspettano, ma la maggior parte delle volte evitiamo che si verifichino. Se siamo disperati, invece, se non abbiamo più nulla da perdere oppure siamo entusiasti della vita,  allora l’ignoto si manifesta e il nostro universo cambia rotta.

Paulo Coelho

 

Nella foto Ettore e Andromaca, Giorgio De Chirico