Latina la città dove non ci si doveva andare

Latina la città dove non ci si doveva andare

17 Maggio 2024 3 Di Lidano Grassucci

Quanto fecero Latina scientemente evitarono che ci passasse la gente. Lontano dall’ Appia, distante dal mare, senza strade ferrate. Una città per chi ci voleva stare senza andare e venire, senza possibilità di uscire. Venivano i capi qui, non i sottoposti a scoprire il mondo, gli doveva bastare quel che non c’era. Questa è la dannazione, paradossalmente erano più mobili i butteri che spaziavano da qui fino alla Toscana di Dante e alla Reggia dei Re delle Sicilie. Invece qui la littorina si fermava a Sermoneta o vicino di lì a Cisterna, ma qui no. Più facile andare a Terracina, a Sezze che era, e resta, romano. Per via, invece, Foro Appio era confine e Borgo Faiti una porta di una casa senza pareti. Così resta questo nativo isolamento con mondi isolati mai ospitali con i vicini, sempre alla ricerca di un uomo nuovo nato già morto e passato da anima a fantasma senza mai essere in carne e ossa. Qui non hanno voluto e non vogliono fare venire gente e la gente presente e’ gelosa di un posto non suo sperando di andare via come i francesi persi in Guayana, i piedi neri resti dell’ utopia della Algeria francese persi tra corsi che li odiano in italiano. Le cose si leggono… Direte? E la Pontina? E’ intasata.