Latina città dell’eterno ‘900, il secolo che non passa mai
21 Maggio 2024Siamo condannati all’ eterno novecento. Latina é destinata a non arrivare mai al secondo millennio.
Nel 1994 il sindaco di Latina, Ajmone Finestra, porto su azione di Nando Cappelletti e Maurizio Guercio alla Bit di Milano, Latina Città del Novecento. Pareva una figata… Era l’ inizio dell’ incubo. Fui critico con Nando e Maurizio: ma il Novecento sta già in zona Cesarini ho eccepito. Ma andava così.
Comunque allora stavamo nel ‘900 ancora, ora?
Siamo nel 2024, un quarto di secolo oltre quel tempo del ‘900 ma qui a Latina?
Ci presentiamo come capitale della cultura italiana sentendoci del ‘900, facciamo musica sabato sera al Ciambellotti museo del ‘900 con musiche del ‘900, presentiamo il festival dell’ architettura sul? Novecento. Tutela delle città nuove del novecento, mostra sulla littorina del ‘900.
Un calendario bloccato, siamo destinati a rivivere in eterno quello che per gli altri è il secolo breve così definito da Eric J.Hobsbawm , ma per noi il secolo eterno.
Non passa, non vuole passare, ci schiaccia. Come se Roma fosse eternamente e solamente barocca, come se a Firenze l’ Arno fosse un lago. Eterno novecento, ridondante novecento. Il secolo delle tragedie totalitarie, di due guerre distruttive, della bomba atomica, dei lager.
Un secolo a cui dovremmo dire addio invece, noi qui, lo riviviamo ogni giorno.
Latina città del Novecento che non vuole passare.
…viviamo da sempre con la testa girata indietro…non abbiamo visto la scomparsa della cassa per il mezzogiorno e sono sparite le industrie che hanno fatto grande la città…è scomparsa la “nucleare” e non l’abbiamo sostituita con niente…continuiamo ad avere i vigili del fuoco, l’archivio di stato, la procura, in affitto…incapaci a costruire un nuovo tribunale…stoppiamo aziende che vorrebbero nascere, impediamo ogni miglioramento della viabilità: andiamo a Valmontone nei tempi e nei modi di 60 anni fa…e non si vede, manco all’orizzonte, uno straccetto di idea, un lumicino di futuro, non si sente alcuna brezza modernista…