Neo il cartaceo del digitale di Fatto a Latina: il gioco capovolto

Neo il cartaceo del digitale di Fatto a Latina: il gioco capovolto

27 Giugno 2024 0 Di Lidano Grassucci

Quando Maurizio Guercio mi ha chiesto di “fare un foglio”, gli ho risposto che “la carta è finita, come indossare il cappello per gli uomini.

Poi, mi contraddico, ho pensato ad un bel Kenzo, un cappello, che ho regalato insieme agli amici al mio amico Damiano,  e gli stava bene tanto che si sentiva bello. Finita certo la moda dei cappelli ma con le eccezioni che rendono giustizia alla banalità

Allora “rettifico” la risposta: facciamolo.

Un gioco naturalmente, un piccolo gioco, un divertimento ma lo facciamo. E il nome? Mi fa lui? In una fase dove le nostalgie si ricorrono, dove il passato diventa cronaca e la cronaca si fa tragedie suggerisco “neo”, come un punto nero sul volto di Pierrot, come un punto nero sulla maschera da dama del carnevale di Venezia, come il vezzo delle bellezze d’oriente, come le indiane truccate a festa.

Come… come la nostra lingua che è latina ma neo, ma nuova, Come Napoli che è una città, ma nuova e diversa da ogni città greca, una nuova città, una nuova lingua, un nuovo mondo per giocare sulla città del novecento che è già un secolo prima e oggi siamo al ventunesimo secolo.

Così, per commentare, per ragionare, per vedere neo dove è vecchio e il vecchio nel falso neo, abbiamo scritto, invitato a scrivere per… Alberto Moravia diceva di queste città che erano del silenzio, noi vogliamo cominciare a faremo mormorio, confronto, litigio.

 

A che serve NeoLatina? A che serve la Pietà di Michelangelo, a che serve il giardino di Ninfa con i suoi alberi e fiori che non danno frutto? Si mangia la musica? Eppure senza questo moriremmo non di fame ma di tristezza, neo è una medicina contro la tristezza, una piccola medicina.

Buona lettura

Il quindicinale verrà presentato al Turi Rizzo di Latina, venerdì 28 giugno alle 18.30