Miracol mostrare

Miracol mostrare

4 Luglio 2024 0 Di Lidano Grassucci

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare

Dante

Mostrare il miracolo, quella cosa straordinaria che è dei santi nel credere, della bellezza nella vita. Il miracolo fa di acqua vino, moltiplica per tre, per sei, per mille il pane e sfama gli affamati.

Il miracolo è lo straordinario impossibile per spiegarlo avvenuto, ma è poi nella vita capire, sentire, osare le cose che ci sono e che sono il miracolo.

Ma che film la vita tutta una tirata
storia infinita a ritmo serrato

da stare senza fiato.

Nomadi

Miracol mostrare, rendere evidente quello che cela il segreto di essere il miracolo della vita.

Questo lo sanno bene i credenti che sono certi che le cose del mondo possono mutare per volontà, lo sanno gli artisti che fanno tal quale un tramonto fermando la fretta di quello vero inventando una eternità di tela, di rima, di canto, di accordo. Ma fugge via il vero e resta l’idea del miracolo.

E il miracolo si fa evidente nella discrezione di essere per ciascuno di noi l’intorno che scopri ti ha già circondato. Dante aveva da scrivere tutte le poesie del mondo che ancora non erano state scritte e sceglie di principiare da un miracolo da mostrare, anzi da una donna che dal cielo in terra fa un viaggio per “mostrare il miracolo”.

A me il miracolo me lo spiegò la pietà di nonna che non certo cercava grazie femminili, ma mi disse che bisogna invocare la Grazia miracolosa per stare in questo posto ed avere la forza di ammirare. Il vino è vino, l’acqua è acqua, il pane è poco ma… ma lievita.

Eccolo il miracolo di moltiplicare il pane: il suo lievitare e diventare di più di come è.

Il vino è vino ma moltiplica i pensieri, ti fa amici i desideri, poi resta un dolore alla testa che chiamiamo ricordo.

Così, per poesia, per fede, per amore ho capito quel miracolo possibile che è guardare e nel guardare scegliere il punto da cui guardare e verso cosa guardare per vedere quello che sentiamo dentro.

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: <<Sospira!>>

Dante

Così ho imparato a vivere, per questo forse scrivo, spesso penso e di certo vivo.

Vicino casa mia c’era una chiesa per andarci dovevi salire, una salita ripida da togliere il fiato. Poi le scale che spezzavano i fianchi e dentro una raffigurazione enorme del martirio di San Bartolomeo. Il miracolo era l’ostinata fatica di credere che era possibile arrivare in cima e dall’alto del tetto la luce entrava e invadeva uno spazio buio. Così compresi il miracolo che è ostinazione nella salita, memoria della testimonianza e suo prezzo e poi la luce che rende … miracol mostrare

Nella foto: Tiepolo, il martirio di San Bartolomeo