Landini e quel lavoro che uccide

Landini e quel lavoro che uccide

6 Luglio 2024 1 Di Lidano Grassucci

Questa terra resta terra di lavoro che da noi si chiama “fatica” . Landini, segretario nazionale delle CGIL, parla di lavoro pieno di morte in piazza della libertà, ma dove può essere la libertà se hai bisogno di sopravvivere e nessuno è libero se sta per “morire” o “muore”. Si parla di lavoro, della fatica in una città che si pensa fighetta, che vive nell’ orrore del sudore. Il lavoro? Turati diceva che “il suo riscatto dei suoi figli opra sarà o pugnando si morra’”, era un secolo fa ma ancora il riscatto non ci sta’. In piazza si protesta in tanti ma domani nelle campagne perduti saranno uomini soli e con il bisogno di vivere, vivere ancora e il bisogno ha fretta.
In questi giorni si ricorda Satnam Singh morto senza neanche il riconoscimento del suo umano soffrire, era le sue braccia quel bracciante e non avendone più una… Il mondo non ci considera perché siamo qui ma per quanto produciamo, serviamo.
Ecco nessuno deve servire ma tutti dare quello che possono per avere quello di cui hanno bisogno. Ah è vero lo diceva Marx, che Carlo avesse ancora ragione? Le bandiere rosse riempivano la città, certo nessuno farà risorgere quel ragazzo ma si può pensare a che tanti ragazzi possano vivere del loro lavoro.