Sindaco di Sezze, ritira le dimissioni e apri alla città
27 Giugno 2019Consiglio non richiesto al Sindaco di Sezze: Sindaco ritira le dimissioni e apriti alla città convocando gli stati generali delle arti e dei mestieri. Lascia stare queste discussioni tutte avvitate su promesse, bluff e sui posti in giunta. Ascolta la città, parla con i suoi figli, coinvolgi tutti e liberati dei retropensieri e delle dietrologie.
Sindaco ti sei infilato in un vicolo cieco. Le trattative, le consultazione politiche, non è mestier tuo. Le riunioni dei gruppi consiliari, le assemblee di maggioranza, non sono pane per i tuoi denti. Per di più già sai quello che possono proporre per la città.
Fai una cosa semplice: sali in Comune e ritira le dimissioni. E da Sindaco, nel pieno delle funzioni formali e sostanziali, parla con la città e ascolta i sezzesi tutti. Senza pregiudizio alcuno e senza preclusioni. Convoca chi pensi che possa venire, vai tu a parlare con chi non verrebbe mai. Stanotte ragiona come vorresti questo paese e fatti uno schizzo su un foglietto
La città della cultura e dell’arte? La città della assistenza, dell’accoglienza e del sociale? La città dello sport e del tempo libero? La città digital? La città sostenibile e dell’ambiente? La città della trasformazione? La città del pane e delle pastarelle? L’insieme di tutto? E allora chiama e vai da chi tutte “ste cose già le fà e le sa fà”.
Sindaco di Sezze, parla con la città
Da Sindaco, nel pieno dei tuoi poteri, domani mattina alle 4 vai giù alla Stazione Ferroviaria. E parla con tutti i pendolari, vedrai che 3/4 ore voleranno ad ascoltare operai, impiegati, studenti che ti diranno tante cose belle e minute che vogliono fare per Sezze. Senti pure loro per decidere gli assessori, chissà che non ti propongano una eccellenza che nessuno di noi ha partorito. Ti farai un pieno di emozioni e innescherai una emozione indelebile nei loro cuori.
Poi verso mattina chiama Senibaldo Roscioli, uno che ancora entra per tutte le case, e fatti portare in campagna. D’obbligo un giro per gli Archi, poi per via del Pesce vai verso la pedemontana, Mole Muti e arriva alle Canalelle. Entra nelle case, fermati a “fà pane nfusso”, senti quei pochi che coltivano la terra che devono tenè la partita Iva ma non l’hanno mai scritta perchè ci pensa a tutto il Caf. Passa pure a Casalbruciato, entra per le case a caso, senti che ti dicono: poco e niente, basta che sei passato lo racconteranno per anni.
Dopo che hai parlato con operai, pendolari e contadini ti sentirai l’adrenalina a mille: ti accorgerai di aver parlato con centinaia di persone, in carne e ossa, che non ti avranno chiesto ne posti ne lavoro ne incarichi. Ti avranno solo parlato di quanto amano Sezze e di quanto vorrebbero che i loro figli abbiano un futuro in questo paese.
E’ il momento di tirare fuori il foglietto preparato la notte e metterti a telefono. Fatti aprì l’auditorium San Michele Arcangelo (è più caldo e coinvolgente della sala del Sindaco) e comincia a convocare gli stati generali. Nessuno si rifiuterà di venire perchè al Paesello ci vogliono bene tutti e ognuno vuole fare qualcosa.
Per la quarta gamma e lo sviluppo della nostra agricoltura chiama Luciano Di Pastina, Luciana Botticelli, chiama Cipolla e Bottoni: hanno fatto un miracolo nei nostri campi. Chiama Lillo Berti (la Scafarola) e Vittorio Del Duca. Senti che ci vuole per migliorare. Per tutelare e valorizzare il carciofo. A loro non gli chiede di venì in giunta, non hanno tempo, ma in 10 minuti ti dicono ciò che serve che manco 10 consigli comunali.
Per la città del pane e delle paste di visciola chiama i fornai. Chiama Maria Teresa, Titta Rosella, Monescalchi, Calandrini, Raimondi, Moscona, Marchetti, senti che idee hanno, che politiche si aspettano per valorizzare i loro prodotti. (Grassucci per mò ha prenotato Fiorello e Teo Mammuccari).
Per la città della cultura e della letteratura chiama tutti i nostri scrittori: ‘mberto Farza, Giancarlo Loffarelli, Vincenzo Faustinella, Giancarlo Onorati, Alessandro Manzi, Morena Virgini, e gli altri. Chiedi a loro che fare. Ascolta, digli che scelgano il meglio, che tu li nomini e gli dai carta bianca. Digli che vorresti che tirassero fuori qualcosa che ci faccia rimanere nella storia. Digli che questa comunità vuole emozionarsi con i racconti, le storie, le favole e le leggende.
Per la città del Teatro chiama tutte le compagnie teatrali: Le Colonne, MatutaTeatro, I Turapitto, Acta Teatro. Chiama quei geni della Gko Company. Li metti tutti insieme e ascolti. Vincono premi, tengono rappresentazioni nei più grandi palcoscenici italiani, sono chiamati a dirigere i teatri dei paesi confinanti. Pure al teatro di Priverno c’è un setino. Vuoi che non sappiano dirti che cosa fare a Sezze? Ascolti e ti metti a servigio, loro saranno a servigio della città. Gli offri l’intera comunità setina e ciò che esprime, e magari ti fai indicare un assessore che faccia della valorizzazione del teatro una delle nostre trame culturali.
E poi ti chiami tutti coloro che, con passione genuina, amore autentico, il Venerdì Santo danno vita alla Sacra Rappresentazione, ti chiami le confraternite. Li porti a cena e ci passi la notte insieme. Loro sono lo spaccato di Sezze, sono le persone che per Sezze farebbero tutto senza guardare colori, inseguire interessi. Ti racconteranno ciò che va bene e ciò che è da migliorare. Ti racconteranno le bellezze che vanno valorizzate. Peppe Novelli e gli altri ti faranno passare una notte spensierata e allegra che ti renderà energico. La mattina dopo ricominci sempre dall’auditorium. In comune neanche ci vai.
Per la città dello Sport e del divertimento chiami Simeoni e la Manuela Leggeri, e anche Gianpaolo Grassucci che con le arti marziali ha insegnato valori e educazione a decine di generazioni. Salvatore Molinari che con l’atletica ha costruito una astronave e i ragazzi del moto club. Gianni “Mastro” e Carlo Costantini che vivono per lo sport. E insieme con loro decidi chi deve farsi carico di portare i valori autentici e genuini della passione sportiva in giunta. Poi ti chiami Enrico Ceccano, Filiberto Fioretti e gli altri ragazzi che da soli hanno illuminato la Croce a Pasqua, imbandierato il paese per accogliere il giro d’Italia. Li ha mossi l’amore per Sezze ed esclusivamente la volontà di far fare bella figura alla nostra comunità. E ti fai spiegare cosa altro hanno in testa.
Passa in Piazza dei Leoni, parla con zì Fabio De Meo, Alessandro Titi, Franco Fusco, con Marzia, con i Bugiardi, con i piazzaroli. Fatti dire, fatti spiegare come conciliare le loro attività con la tranquillità dei residenti. La Piazza è un sistema che funziona e a tutti loro bisogna dire grazie perchè la sera tengono i giovani al paese. Evitando i rischi del ritorno del sabato sera. Tu non lo sai, ma svolgono la più grande operazione sociale che un paese possa chiedere. Tenere i ragazzi vicino alle famiglie nelle pericolose ore serali, evitando tragitti e altro.
Per la città dell’accoglienza e dell’assistenza chiami tutti i responsabili e i titolari delle case di riposo disseminate nel nostro territorio. Chiama Massimiliano Porcelli che in questo campo è eccellenza assoluta, chiama Bruna Di Toppa che è la storia vivente dei nostri servizi sociali e della loro evoluzione, e ascolta, ascolta. Ti diranno nei dettagli che serve fare per valorizzare al meglio una consolidata inclinazione della nostra comunità.
Per l’ospedale, la sanità, convoca chi “fà i medico da mammoccio”. Chi medico lo è per passione perchè lo teneva dentro già prima di laurearsi in medicina. Chiama Francesco Le Foche, Franco Abbenda, Carlesimo, Pietro Del Duca. Faranno resistenza ma vedrai che poi verranno a parlarti e ti diranno cose serie no castronerie.
Per la città sostenibile e a misura d’ambiente datti “nù pizzicotto”. Devi chiamare quelli che stanno o stavano con Bene Comune: ti chiami la Palombi, Quattrociocche, Vincenzo Serra, e discuti. È tosta ma è terreno tuo più delle riunioni di maggioranza. E questi temi li padroneggiano, hanno idee e contenuti che servono alla città. Lo sai che ti dico Sè? che pure nei Cinque Stelle ci sono ragazzi che sul digitale e l’innovazione stanno messi bene, toccherebbe parlà pure con loro.
Per ricucì il territorio e pensare come sistemare il Centro, le Clarisse, l’Anfiteatro, chiama gli urbanisti e gli artisti setini, chiama Giuseppe Veglianti, Romolo Barletta, Greta Faraone, Franco Vitelli e tutti gli altri.
“Ti si straccato ma lu dafà è nsacco!” Le discussioni sono lunghe, articolate, ma ti arricchiscono, e sono utili per Sezze. “Non ci stao i bocchi? Attecchia!”
Le risorse finanziare e la macchina amministrativa.
Per gli stati generali delle risorse finanziarie e della macchina amministrativa ti convochi Augusto Bortolotti, Diego Vicaro e Francesco Carissimo, lo fanno bene da altre parti e ti diranno come fare bene pure a Sezze. Insieme ti chiami Vincenzo Leonoro che combina politica e finanza da sempre, Lidano Lucidi che è una miniera di idee e la Anna Giorgi che è una cartepillar per trovare le risorse e organizzare la macchina amministrativa. E convochi pure Paride Martella che sul versante della “parsimonia amministrativa” è imbattibile. E ti chiami pure l’amico mio Luigi Gioacchini. Ci vorrà pazienza, ma lui ama Sezze e rispetta i ruoli per cui non ti negherà la discussione.
Per la storia, le tradizioni, l’identità chiama Antonio Danieli e la sorella Filomena, Pietro Mastrantoni e Roberto Vallecoccia e non ti scordà il mio direttore Grassucci. Se lo vuoi nominà assessore te lo prestiamo per un pò.
Sezze ha un vasto patrimonio di risorse naturali e di tradizioni, una identità territoriale e culturale in grado di tenere unita la comunità pur dentro la globalità. Possiede anche un enorme patrimonio di risorse umane all’altezza del compito.
Ps Il consiglio non è stato richiesto dal Sindaco, ma è stato chiesto dalle uniche persone a cui non posso dire no: il mio direttore e mia moglie che a Sergio vogliono bene. Speriamo di non avergli fatto un altro danno!
Mi scuso con i citati e i non citati.