Anna Giorgi “elegge” la pastarella di visciola a “dolce superiore di Sezze”

Anna Giorgi “elegge” la pastarella di visciola a “dolce superiore di Sezze”

1 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

“Cerveza mas fina” è scritto in ogni bottiglia di Corona, una delle migliori birre del mondo, messicana. Significa “la migliore birra”. Si autodefinisce, il cioccolato è “fine” e “finissimo” per definirne le caratteristiche qualitative. Serve una definizione per qualificare le cose, la prima quella della Corona è di autovalutazione, la seconda, quella del cioccolato, è addirittura definita per legge(fine, finissimo e extra).

Ogni cosa di qualità si deve qualificare ed ecco che Anna Giorgi, dirigente dell’istituto alberghiero di Sezze (come dire l’accademia dei sapori di domani di questo territorio) “definirà” da ora in poi le pastarelle di Sezze con la definizione “Dolci superiori di Sezze”, come la Corona, come il migliore cioccolato. Non è un gioco, c’era un leader politico che per la sua gente era “il migliore”, questo lo rendeva quasi leggenda per i suoi. Mi scuserete se faccio un poco la ruota come un vecchio pinto (tacchino per gli italofoni) ma la definizione l’ha mutuata da un mio articolo, e mi faccio pure rosso.

Vedete compresi che i siciliani aveva una civiltà superiore una mattina che ero a Noto, una città bellissima ma silente e sola al sole, quando arrivò una cassata, lì capii la differenza tra lo strudel e il rigore tedesco nella sua chiusura tra le montagne e l’allegria di sapori che era greca, bizantina, araba, ottomana, ebrea, fenicia della civiltà superiore siciliana, Etna compresa. Così mettere in un contenitore di strutto, farina, uova e zucchero la marmellata di viscioli è “civiltà”. Basta questo per fare la differenza, quando la spezzi e la marmellata (quella di mia nonna era quasi solida che al palato era amore, fatta con le visciole, lo zucchero e il sole, tanto sole il sole che a Sezze indugia da appena dopo il sorgere fino ad un lungo tramonto, e anche a dicembre le rocce di calcare te lo rimandano che fa caldo e sudi, sudi d’amore) fa come un cuore spezzato che non da sangue. Vedete mangiare una pastarella è come prenotare l’amore, si debbono chiudere gli occhi per capire, il resto lo legge il palato.

“Dolci superiori di Sezze”, la definizione è bella perché è vera. Naturalmente le civiltà sono superiori ed ammettono amori imitati, ma la differenza è impercettibile è l’originale, essere stati i primi e i primi amori sono indelebili.