Latina, dalla fondazione alle fondazioni e non solo

Latina, dalla fondazione alle fondazioni e non solo

6 Agosto 2019 0 Di Luca Cianfoni

Fare cultura è sempre molto difficile e soprattutto comporta spese materiali immediate e ricavi immateriali a lungo termine. Ad oggi nel nostro territorio gli agenti culturali sono pochi e vengono poco apprezzati o peggio ancora non sono nemmeno conosciuti da chi questo territorio lo abita. Due realtà proficue in questo campo, capofila della promozione culturale sul territorio sono senza dubbio la “Fondazione Roffredo Caetani” e la “Fondazione Campus Internazionale di Musica”.

Il rumore della fondazione

La fondazione di qualcosa comporta lavoro manuale, intellettuale, fisico e questo in ogni modo comporta un suono o in certi casi un rumore. Il silenzio è il biglietto da visita del nulla e dell’immobilità. La fondazione di una città com’è stata quella di Latina ha sicuramente fatto molto baccano nella seconda metà degli anni trenta, sia mediatico, sia lavorativo. Le idrovore in funzione, i muratori che innalzavano i palazzi, la costruzione delle strade e infine i primi mezzi agricoli che iniziano a solcare quei terreni appena sottratti alla putrida palude, dovevano fare un rumore tremendo. Da quel momento in poi però al suono del progresso, non si è trovato un degno sostituto. Fanno fatica le voci singole della città ad alzarsi, a rendersi coro unico e a farsi sentire, sembrano quasi non voler scavalcare quel limite, quel cantuccio provinciale scomodo ma sicuro. Alcuni solisti sono nati qui, ma poi di questo posto si dimenticano e lasciano solo il vuoto simulacro di un mito. 

La colpevolezza del silenzio

Di questo silenzio, placido, tranquillo e sonnolento sono certamente complici le amministrazioni (non tutte s’intende), che al suono del nulla sono abituate e non sentono la necessità di cambiarlo. Pochi gli sforzi per mettere su iniziative pubbliche di cultura e quando fatti, organizzati sempre all’acqua di rose. I solisti esistono anche in politica ma invece che lasciare simulacri vuoti come i precedenti, dopo aver sparato in alto e magari aver centrato qualche buona iniziativa, si assopiscono, si crogiolano nel passato e lentamente muoiono o si arrendono, perché andare avanti soli è difficile, se non impossibile.

Il merito del rumore, anzi del suono della cultura delle fondazioni

Così, come diceva un compositore tedesco, “dove le parole non arrivano, la musica parla” e allora si passa dal silenzio della città di fondazione alla musica delle fondazioni. Lo scrigno della nostra cultura ormai risiede in loro. In inverno infatti la “Fondazione Campus Internazionale di Musica” fondata da Riccardo Cerocchi, organizza la stagione musicale all’interno della città silenziosa. D’estate invece insieme all’altro presidio di cultura la Fondazione Roffredo Caetani, organizza il Festival Pontino di Musica, rassegna internazionale dove passano alcuni tra i migliori interpreti musicali di tutto il mondo. Le sedi dei concerti non sono le sale chiuse, ma gli spazi culturali aperti del nostro territorio, il Castello Caetani a Sermoneta, il chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo, l’Infermeria di Fossanova o ancora il chiostro di Sant’Oliva a Cori

I luoghi e le anime della cultura

Ai presidi immateriali come la musica si sommano invece quelli materiali, come il Giardino di Ninfa, Pantanello e il Castello Caetani di Sermoneta, tutelati appunto dalla Fondazione Roffredo Caetani. Luoghi conosciuti in tutto il mondo ma che allo stesso tempo sembrano tanto distanti da non sentirli parte di questo territorio, da sentirli altro, avulsi da noi. Ma oltre a queste fondazioni si potrebbe anche parlare dei negozianti o delle associazioni che si impegnano credendo fortemente in questo territorio: la libreria Voland a Cisterna di Latina e l’associazione culturale Mobilitazioni Artistiche, che ogni anno organizza il Cisterna Film Festival, rassegna internazionale del cortometraggio. L’associazione le Colonne a Sezze o Inkiostro la rassegna di Musica e Scrittura presente a Cori. Sicuramente numerose sono le altre realtà viventi che riescono a far vivere e a far respirare di cultura il nostro territorio. Fare rete è la cosa importante, fare rumore significa far destare le persone intorno a te e interessarle; l’obiettivo finale è quello di accordarsi e suonare insieme, come una vera orchestra, solo in quel momento il rumore del nulla sarà completamente sostituito.