
Sezze: i guelfi e i ghibellini della morale
26 Marzo 2021Non sien le genti ancor troppo sicure a giudicar, sì come quei che stima le biade in campo pria che sien mature.
Dante Alighieri
La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato
Articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana
Guardate che a Sezze è primavera.
Guardate che qui la gente si saluta per strada.
Guardate che indicare il male non vuol dire esserne esentati.
Guardate che ho visto repubblicani convinti diventare imperatori, e se lo ha fatto Napoleone…
Guardate che ho sentito orchi dipingersi come angeli e angeli ribellarsi al padre sentendosi meglio e sono diventati il male assoluto.
Guardate che Giorgio Gaber non si preoccupava di Berlusconi, ma molto del Berlusconi che era in lui.
Odio i fascisti, ma so di avere da qualche parte, in me, quella idea di Cesare che di quel male è cagione.
Chi cerca l’untore nelle streghe non vede i ratti che lo condannano alla peste nera
Chi segue sacerdoti invasati contro il male che era donna da bruciare con i suoi gatti, ha il ratto alle calcagna con le sue pulci ed è già condannato.
Ho visto preti benedire roghi. Samaritani soccorrere bisognosi.
Mi scuserete se non mi lego alla schiera dei giudicanti non per questo assolvendo i giudicati, ma chiedendo la giustizia terza interrogandomi sempre dove ho sbagliato.
E la morale non è ragione dei guelfi o torto dei ghibellini, ma coscienza di uomo.
Che in tempo di luna piena
A ore comode, ai malfatti propizie
Erano portate in aria
Invisibilmente
In maledetti congressi
Dove venivano compiute
Diversità e quantità di incantagioni, sortilegi
Giochi bestiali ed ereticali
…..
Il 14 aprile 1647, nel luogo designato
Davanti ai contadini obbligati ad assistere al supplizio
Vengono decapitate:
Lucia Caveden, Domenica, Isabetta e Polonia Graziadei,
Caterina Baroni, Ginevra Chemola e Valentina Andrei
I corpi sono bruciati, i resti seppelliti alle Giarre in terra maledetta.
I beni delle donne confiscati.
Ivano Fossati, Lunario di settembre
vedremo come finirà.di certo,i morti non possono avere dei padroni