Sezze ferita e la lezione del carciofo nel pericolo dell’avocado

Sezze ferita e la lezione del carciofo nel pericolo dell’avocado

27 Marzo 2021 0 Di Lidano Grassucci

Sapete perché Sezze si salverà? Si salverà dall’ipocrisia che non le appartiene, da chi sta sempre dalla parte della ragione e mai col torto, da chi reclama denunce per cose che sapevano tutti ma che loro non hanno mai fatto, da chi la colpa è sempre di altri e loro sono angeli.

Per il carciofo, si per il carciofo setino che è senza spine, non come quello pugliese, ma tondo come la faccia rubiconda di un putto e non fa male, ma lascia sulle mani un sapore amaro, intenso, di ferro, antiche radici, antica ostinazione.

Il carciofo non si semina ma nasce sempre da se stesso

Di vita in vita, come se fossimo sempre noi in eterno. Immaginatevi rinascenti per mezzo del vostro dito, del naso, di un orecchio. Sempre voi, tenaci, all’infinito. Il carciofo è sempre lo stesso, è quel voi infinito che ha dentro l’immortalità. Meglio come se fosse.

E’, meglio, non è una pianta, è un simbolo. Nasce di carduccio in carduccio (di cipollitto in cipollitto). Sempre uguale, come questa Sezze che mica è la prima offesa che riceve, ma rinasce in eterno. Da guerre, da pesti, da preti (sempre con la ragione mai nel torto), da prepotenti, fame, da dimenticanze, dalle sue stesse cattiverie.

Come il carciofo che muore per rinascere da se stesso, ma non muore di anno in anno, ma vive in anni.

Lì, nel carciofo, c’è la possibilità. Trovare dentro, nella pianta la sua rigenerazione, perchè se una pianta ha avuto male, nella stessa c’è la sua cura. E li dove sono nati i carciofi non potete mettere l’avocado, dall’avocado usciranno ambizioni non soluzioni.

Il carciofo ha foglie chiuse, come un pugno, come una rosa. La soluzione è qui