Matteo Adinolfi tira in ballo il concittadino Tiziano Ferro. Aspettiamo la risposta di TZN

Matteo Adinolfi tira in ballo il concittadino Tiziano Ferro. Aspettiamo la risposta di TZN

2 Settembre 2023 3 Di Maria Corsetti

Eppure il precedente c’era stato. Anche piuttosto vistoso e senza dubbio recente.

Dal quale un insegnamento almeno doveva trarsi: se citi Tiziano Ferro oltre all’artista citi anche la persona e la sua vita. Soprattutto se non ti limiti ad apprezzarne la musica, ma sottolinei il fatto che sia di Latina, quindi tiri in ballo la sua vita. Dimenticando che TZN è anche mezzo corese e quindi non è uno che abbozza, ma risponde e dice dritto dritto quello che pensa, rilancia. Il capo insomma, lo china solo sul palco per ringraziare il pubblico.

Ne sa qualcosa Matilde Celentano che in genuinissima buona fede aveva dichiarato il suo entusiasmo per Tiziano, scrivendogli una lettera pubblica, dove lo invitava a Latina. Da buon corese per parte di madre, Tiziano ha ringraziato e ha chiesto il patrocinio al Lazio Pride. Attenzione, lui se ne stava per i fatti suoi, sempre da buon corese. Ma se mi metti in mezzo, allora ti rispondo. E la sindaca per ragion di partito ha fatto marcia indietro. La stampa infuria, i social ancora di più, se ne parla per settimane e poi si va avanti. L’incidente non è dimenticato, ma c’è altro di cui scrivere.

Fino a ieri quando Matteo Adinolfi, eurodeputato della Lega, uno piuttosto schietto nel dichiarare le sue posizioni, in un comunicato stampa sulla candidatura di Latina a capitale italiana della cultura cita testualmenteI successi nella musica ottenuti grazie al nostro concittadino Tiziano Ferro”. Lo fa in una nota molto lunga, dove elenca tutte le magnificenze di Latina (grazie, ottimo promemoria, può tornarmi utile), ma in tutto questo elenco è citato solo il nome di Tiziano. Si parla di musica classica e jazz, di volley (ma non dovevamo usare l’italiano pallavolo?), di basket (forse pallacanestro?), si ricorda il Raduno degli alpini, ma di nomi non se ne fanno. Anzi sì, si cita Papa Giovanni Paolo II e i Presidenti Pertini e Ciampi. Che chiaramente non sono di Latina, ci sono venuti per un paio di ore in tutta la loro vita. Per il resto niente, nessun nome. Solo quello di Tiziano Ferro. È una cosa quanto meno originale. E io che pensavo che certe destre non brillassero di originalità. Devo ricredermi.

Un paio di altre considerazioni su alcuni passaggi del comunicato stampa di Adinolfi, già che ci sto, le faccio.

  1. Tutti noi, da semplici cittadini, oggi siamo chiamati a fare la nostra parte e a sostenere con forza questa avventura”. Io sono una semplice cittadina, Matteo Adinolfi è un Eurodeputato e questo lo fa non semplice cittadino. Il suo peso è uguale al mio solo quando esprime il suo voto nell’urna. Il noi non va bene. Infatti alla presentazione della candidatura a lui è stato riservato il posto a sedere anche se è arrivato in ritardo.
  2. “Come provincia avremmo dovuto optare per un maggior coordinamento, evitando la dualità Latina-Gaeta in favore di un’unica candidatura”. Sarebbe un rilevo condivisibile se le due città fossero amministrate da colori diversi. Ma sono entrambe di centro destra, quindi forse il coordinamento è mancato nella mitica filiera. E a questo punto è anche legittimo pensare che non è mancato il coordinamento, ma c’è stato un vero e proprio boicottaggio.

 

La nota stampa di Matteo Adinolfi

MATTEO ADINOLFI (LEGA), LATINA CAPITALE DELLA CULTURA 2026: “IL CAPOLUOGO HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER CONQUISTARE IL TITOLO. RESTIAMO UNITI, AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ”

“La candidatura di Latina a Capitale della Cultura 2026 rappresenta una sfida importante per tutto il territorio e come tale va affrontata, con coinvolgimento e coesione sociale. Questa opportunità offre l’occasione per abbattere ostracismi e fazioni, e tende la mano anche alla distensione politica affinché si possa fare rete intorno a un obiettivo comune e realizzare quel tessuto armonico che nel capoluogo è sempre mancato, nella politica così come nella sfera sociale e culturale. Tutti noi, da semplici cittadini, oggi siamo chiamati a fare la nostra parte e a sostenere con forza questa avventura. È giunto il momento di mostrare all’esterno le grandi potenzialità del capoluogo e quanto esso ha da offrire nei diversi ambiti e settori. L’impresa non sarà di certo semplice ma Latina ha tutte le carte in regola per poter conquistare il titolo. Basta volerlo e crederci!

Come provincia avremmo dovuto optare per un maggior coordinamento, evitando la dualità Latina-Gaeta in favore di un’unica candidatura. Ciò avrebbe assicurato maggior forza alla prescelta, con un cordone di città e paesi che l’avrebbe sostenuta e impreziosita in maniera decisa. Ma ora, a giochi fatti, dobbiamo guardare avanti, consapevoli anche delle differenti tipicità tra le due città: Gaeta ha fatto molto negli ultimi anni in ottica di promozione territoriale, culturale e turistica, grazie anche a sindaci e ad amministratori capaci: si vedano le luminarie, il summit sulla blue economy e gli eventi internazionali nel settore della nautica; Latina, invece, fino ad ora ha pagato lo scotto della precarietà politica, che dal 2010 l’ha vista commissariata per ben tre volte. Oggi, però, con una maggioranza che ha vinto con il 70% delle preferenze e con una coalizione di centro-destra solida e coesa, può recuperare il tempo perso e le tante occasioni bruciate, per ridare a se stessa e all’intero territorio provinciale, quel posto di prim’ordine che merita e una vision lucida e incisiva per il futuro. Latina, facendo fronte comune tra politica, società civile e comuni della provincia può davvero fare molto, dimostrando senza timore che è in grado di intraprendere progetti ambiziosi e lungimiranti. Come già fatto negli anni addietro, quando il capoluogo era fulcro di eventi e manifestazioni nazionali e internazionali: come non ricordare la visita di Papa Giovanni Paolo II (era il 29 settembre 1991) e quella dei Presidenti della Repubblica Pertini (1982) e Ciampi (2005); o ancora l’82° Adunata Nazionale degli Aplini (8-10 maggio 2009) con oltre 400mila visitatori, il 60° Raduno Nazionale dei Bersaglieri (15- 17 giugno 2012) e l’XIX Raduno Nazionale dei Carabinieri (22-25 maggio 2008). Senza tralasciare i successi nello sport con le squadre di Volley, Basket, Pallanuoto e Calcio nelle massime categorie, o quelli nella musica ottenuti grazie al nostro concittadino Tiziano Ferro e ai tanti artisti che nel jazz e nella classica hanno calcato i migliori palcoscenici internazionali. Latina può farsi garante e portavoce di una rete culturale allargata a livello territoriale, mettendo a sistema risorse e siti storico-culturali e archeologici. Non dimentichiamo che il Museo Cambellotti ospita una parte importante delle numerose opere dell’artista, che il Museo di Piana delle Orme accoglie a sé ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo e che Latina, questa giovane novantunenne, affonda le sue radici già al tempo di Satricum, fondata dai Latini e successivamente abitata dai Volsci e dai Romani. Da evidenziare, ovviamente, il suo fascino sotto il punto di vista ambientale, incastonata tra mare, colline e montagne, a ridosso di siti meravigliosi come il Giardino di Ninfa, con eccellenze agricole ed enogastronomiche seconde a nessuno, unitamente a quelle citate o presenti alla presentazione ufficiale della candidatura. Impossibile, inoltre, non sottolineare il suo posto nel mondo quale esempio di architettura razionalista che, come unica Città di Fondazione candidata al titolo, potrebbe davvero aprire un nuovo corso per le altre città del Novecento della nostra provincia e dell’Italia tutta. Ed infine – aspetto da non trascurare – lo spirito di accoglienza insito nel suo dna: va ricordato che la città è stata edificata grazie a persone provenienti da diverse regioni del nord e del centro Italia (non è un caso, infatti, che siano stati proprio gli architetti di Verona a dare l’input alla sua candidatura!) e che per oltre 30 anni ha ospitato un campo profughi e circa 80mila rifugiati. Latina è la città delle possibilità, mai negate, e della rinascita. Quindi basta con le divisioni e le polemiche! Ora più che mai dobbiamo restare uniti in questo percorso di rinascita locale e provinciale, mettendoci al servizio della nostra comunità, al di là di ogni fazione o pensiero. Solo così Latina potrà risorgere e con lei anche tutti noi”.

Lo dichiara in una nota l’Eurodeputato della Lega – Gruppo ID, Matteo Adinolfi, sostenitore convinto della candidatura di Latina.