Latina, Sezze e le giornate nere dei sindaci

Latina, Sezze e le giornate nere dei sindaci

18 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

Le situazioni sono diverse, ma esiste una “crisi” dei sindaci, e nello specifico una difficoltà di quelli del fronte progressista. Faccio l’esempio di Latina, a guida civico-movimentista di Damiano Coletta, e Sezze, Pd e oltre. Entrambe le amministrazioni a gestire una crisi di giunta. A Latina con l’uscita di scena di Giulia Caprì, assessore alle attività produttive, a Sezze con il ritiro, a tutti, delle deleghe da parte del sindaco Sergio Di Raimo.

Il mio non è un giudizio sulle amministrazioni, ma sui linguaggi perché c’è una opinione pubblica che non chiede il nome degli assessori, ma le risposte degli assessorati. Neanche nella Dc in salute di Nino Corona era importante l’assessorato, resta il teatro comunale (l’assessore lo abbiamo dimenticato), vale a maggior ragione nel modello “comunista-riformista” lepino dove contava il leader e l’idea meno gli attuatori. Non interessava il colore del gatto ma la sua capacità di acchiappare il topo.

Quei modelli richiamati avevano un doppio passo: quello politico (con rimpasto, sostituzioni, guerre intestine) che non impediva mai l’azione politica. Qui invece la crisi è permanente e autobloccante, manca la seconda gamba del “passo di consenso” con le comunità, il fare. Manca il teatro per stare nell’esempio.

Corona fa il teatro, i fascisti, e prima i cispadani Dc, lo dimenticano,  i benecomunisti non lo riescono ad aprire (uso questo come cartina al tornasole e sono cambiati 5 assessori: Caprì; Costanti, Costanzo, Capirci, Di Muro). Troppi? A Sezze l’alchimia politica raggiunge raffinatezze bizantine dentro un tessuto sociale che “allenta”, che uniforma, e le posizioni fanno ombra alle esigenze, si gioca a canasta in cortile e non si vedono i nembi di tempesta alla marina.

I sindaci sono una riserva politica, non vanno al fronte della politica perché loro sono la “guardia” della democrazia, ma se fanno introspezione e non politica la palla passa a attori nuovi.

I rimpasti si fanno, i giochi di posizionamento pure, ma bisogna che giocate lesti perché  il muoversi agitati fa effetto sabbie mobili, affonda.

Ora che servirebbero i sindaci